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Risparmio, scontro sul mandato del governatore

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Il presidente dell'Abi Sella chiede di non cambiare le regole. «Le banche finora ben guidate»

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In mattinata era spuntato anche un giallo sulla possibile intenzione del presidente di An, Fini, di schierarsi contro il mandato a termine per il governatore della Banca centrale, anche votando contro il ddl. Ma in serata il coordinatore del partito Ignazio La Russa ha precisato: «Nessuna decisione è già presa, ma c'è un dibattito aperto in An sul mandato a termine del governatore della banca d'Italia. Prospettiva che peraltro ritengo personalmente ragionevole». Un convegno dei ragionieri commercialisti è stato l'occasione di uno scontro diretto fra i presidenti delle commissioni di Montecitorio Bruno Tabacci (Udc) e Giorgio La Malfa (Pri) e alcuni dei parlamentari da sempre schierati con via Nazionale, fra cui il presidente della commisione Finanze del Senato Riccardo Pedrizzi (An). Quest'ultimo dichiara che tutto il partito è pronto a votare contro il ddl se non cambia l'impostazione che prevede il mandato a termine per il governatore. E a Tabacci che obietta: «non mi pare sia arrivato uno stop dal vice premier», Pedrizzi replica: «a me non risulta che non ci sia uno stop di Fini»; un modo per far intendere che è ai vertici più alti che il partito ha deciso di far quadrato intorno a via Nazionale. Anche Pietro Armani, responsabile economico di An e presidente della commissione Lavori Pubblici della Camera, sostiene che la linea del partito è quella di non insistere sul mandato al governatore. In serata la nota di La Russa chiude la questione. La polemica investe anche Giorgio La Malfa, che dice: «Se fosse stato possibile cambiare rapidamente il governatore, forse si sarebbe potuta lasciare la situazione così com'era. Bisogna cambiare gli uomini. Dato che non se ne vanno, allora che cambino le leggi». Ivo Tarolli (Udc) commenta: «Non si capisce cosa c'entri la durata in carica del Governatore con le scellerate gestioni di Parmalat o dei bond argentini». Bordate di critiche arrivano anche da Luigi Grillo (Fi) e Natale D'Amico (Dl), mentre alla Camera anche rappresentanti dell'opposizione come Alfiero Grandi (Ds) e Mario Lettieri (Dl), esprimono critiche contro il fatto che l'attenzione si concentri su Bankitalia. A favore della conservazione dello status quo al vertice di Banca d'Italia, infine, si esprime anche il presidente dell'Abi Maurizio Sella, che chiede di non cambiare le regole, sia per quel che riguarda le competenze antitrust sul sistema bancario di Bankitalia, sia per quel che riguarda i criteri di nomina del governatore. Sella dice che in 11 anni le banche sono state ben guidate.

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