Alitalia precipita in Borsa tra le polemiche
Berlusconi replica alla Lega: siete stati voi a scegliere il presidente della società. Ora chiedete a lui
L'allarme lanciato dal ministro del Welfare Maroni sulla crisi della compagnia ha innescato una raffica di vendite sul titolo che ha perso 5,50% sprofondando a 0,2199 euro. A nulla sono valsi quindi i messaggi rassicuranti del vicepremier Fini che anche ieri ha ribadito l'impegno del governo a trovare una soluzione alla crisi smentendo la tesi di un Esecutivo alla finestra. «Nessun ritardo», ma lo scoglio più difficile da superare resta, a detta di Fini, la normativa europea che impedisce interventi di Stato. Ma è anche vero, come sostiene Maroni, che le regole Ue non possono impedire di salvare la compagnia. «Vanno rispettate ma bisogna anche evitare che la società vada a finire male». E per Maroni la tempestività è la chiave di volta di questa complicata vicenda. Prima si prende di petto il problema e meglio è. Questo il senso della sollecitazione del ministro che ieri da Londra ha auspicato un intervento del governo subito dopo Pasqua. Ma le accuse di Maroni non sono andate giù a Berlusconi che ha ricordato al ministro di «aver scelto il presidente dell'Alitalia». Quindi se la situazione non si sblocca che Maroni interpelli «il suo presidente». Ma su come affrontare la crisi Alitalia le posizioni all'interno dell'esecutivo sarebbero diverse. Sulla situazione della compagnia di bandiera si sta ricreando lo scontro tra il ministro dell'Economia Tremonti e Alleanza Nazionale che hanno ricette discordanti su come gestire la situazione. Risultato: la paralisi decisionale. Anche la trattativa tra l'azienda e i sindacati sul piano industriale sembra aver imboccato una strada senza uscita. Entrambi attendono un segnale dal governo e vogliono capire se interverrà sui requisiti di sistema, ovvero se ci sarà una riduzione delle tariffe e dei costi che le compagnie aeree devono sostenere tra cui quelli per il controllo del traffico aereo. Senza questi provvedimenti, ha detto il presidente dell'Alitalia Bonomi, non si può attuare il piano industriale. Ma su questo la decisione spetta al ministro Tremonti che però finora non si è espresso. Insomma bocce ferme mentre i sindacati a cominciare dal leader della Cisl Savino Pezzotta invitano a non creare allarmismi ma ad agire subito. E sollecitazioni al governo vengono sono venute anche dal sindaco di Roma Veltroni e dal presidente della Provincia Gasbarra. Entrambi si dicono preoccupati per le ripercussioni che «la gravissima crisi della compagnia potrebbe avere sull'occupazione e il turismo a Roma e nel Lazio» e accusano il governo di «latitanza». Gasbarra ricorda poi di aver costituito insieme a Veltroni l'advisor per studiare un piano industriale alternativo a quello presentato dal consiglio di amministrazione di Alitalia. La piattaforma sarà presentata ai sindacati la prossima settimana.