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Bonomi: «Un mese di vita senza intervento del governo»

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Lo sostiene il presidente della compagnia, Giuseppe Bonomi, commentando l'allarme lanciato dal ministro del Welfare. «Noi dobbiamo fare una rimodulazione del piano che deve intanto scontare un accordo con i sindacati. Ma non possiamo approvare un piano industriale che tiene conto dei requisiti di sistema fino a quando questi non ci sono realmente», ha avvertito il presidente di Alitalia. «Non posiamo approvare un piano industriale che preveda la concessione dei requisiti di sistema solo in un secondo tempo», ha aggiunto. Infatti pessimista sul futuro dell'Alitalia è il ministro del Welfare. Al termine dell'incontro con il sottosegretario al ministero dell'industria britannico, Stephen Timms, Roberto Maroni ha affermato di temere che si possa verificare un crac di Alitalia. Maroni ha riferito di aver parlato in mattinata con il presidente di Alitalia e di essere «molto preoccupato», poiché «il governo sta facendo troppo poco, anzi proprio nulla per Alitalia». «Non vorrei - ha detto - che ci fosse dietro qualche retropensiero di qualcuno che dice: lasciamo andare Alitalia al suo destino e, quando sarà bella cotta, allora la prenderemo noi per pochi soldi e faremo una nuova Alitalia». «Se qualcuno ha in mente questo - ha aggiunto il ministro - si sbaglia di grosso, almeno per quanto ci riguarda. Chiederò al presidente Consiglio di convocare una riunione di governo su Alitalia subito dopo Pasqua perché la situazione non è bella e noi vogliamo capire se il governo intende intervenire o se vuole lasciare andare le cose così come vanno avendo già in mente qualche soluzione che a noi certamente non piace». «Alitalia - ha detto poi il ministro - va salvata. Il suo destino è strettamente collegato a quello di Malpensa e vorremmo evitare qualche operazione non chiara sul destino e sul futuro di Alitalia». Meno pessimista è invece il ministro dei Trasporti, Pietro Lunardi, per il quale «l'Alitalia è in una situazione di emergenza, ma è importante che lo capiscano i sindacati». A margine di un incontro, a Gorizia, con i presidenti delle Regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia, Lunardi ha affermato che «è da mesi che stiamo dicendo che quella dell'Alitalia è una situazione di emergenza. Non è una novità». «La cosa importante - ha aggiunto - è però che la capiscano i sindacati, perché il governo è pronto ad aiutare, ma bisogna che i le parti sociali, non divise come sono adesso, ma unite, si seggano a un tavolo e trovino un compromesso per salvare 22 mila posti di lavoro. Questa è la realtà. Da parte nostra ci mettiamo tutta la nostra forza e la nostra energia».

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