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Bankitalia, il governatore sarà a tempo

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Due ipotesi allo studio: il mandato fissato a otto anni oppure sarà lo Statuto a stabilire la durata

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Questa è l'indicazione contenuta nel testo unificato del disegno di legge risparmio che i due realtori, Sergio Gambini (Ds) e Gianfranco Conte (FI), presenteranno ufficialmente in forma di articolato martedì prossimo alle commissioni congiunte Finanze e Attività produttive della Camera e del quale ieri è stata illustrata la bozza. Il testo unificato definitivo, però, spiegano, sarà messo nero su bianco solo dopo Pasqua, quando entrambi avranno preso visione dell'orientamento delle commissioni sui capitoli più delicati del disegno di legge. Sono due, comunque, per il momento le ipotesi sui criteri di nomina: con la prima si prevede che il numero uno di via Nazionale, di nomina parlamentare secondo il criterio dei due terzi, resti in carica otto anni e sia istituita una commissione composta dal Governatore e da quattro membri con il compito della vigilanza sulle banche. Nel secondo caso la nomina resta interna a Bankitalia, ma si stabilisce l'obbligo per lo Statuto di recepire la limitazione del mandato senza però specificarne la durata. Il testo dei due relatori affida al Cicr (Comitato interministeriale per il credito e il risparmio) l'alta vigilanza in materia di credito e di tutela del risparmio. L'organismo delibera su proposta del ministro dell'Economia (suo presidente) e delle Autorità nelle materie di rispettiva competenza. È inoltre istituita una Commissione parlamentare per la tutela del risparmio e i mercati finanziari composta di dieci deputati e dieci senatori che esprime il parere parlamentare per la nomina dei presidenti e dei membri delle Autorità; il parere per la revoca dei presidenti e dei membri delle Autorità. Per quanto riguarda il delicato «capitolo» dei criteri di nomina delle Autorità (Banca d'Italia, nuova Consob, che prenderà il nome di Amef e Antitrust) l'ipotesi più ampia potrebbe prevedere in particolare che il governatore della Banca d'Italia, i membri della Commissione per la vigilanza prudenziale e creditizia nonchè i presidenti e i membri delle altre Autorità sarebbero nominati con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del presidente del Consiglio, previa deliberazione del Consiglio dei ministri e con il parere vincolante della Commissione parlamentare per la tutela del risparmio. Il governatore, i membri della Commissione per la vigilanza prudenziale creditizia nonchè i presidenti e i membri delle altre Autorità non possono esercitare alcuna attività professionale, nè essere amministratori o soci a responsabilità illimitata, di società commerciali, sindaci, revisori o dipendenti di imprese commerciali o di enti pubblici o privati, nè di ricoprire altri uffici pubblici di qualsiasi natura, nè essere imprenditori commerciali. Il governatore, in particolare, resterebbe in carica otto anni esercitando, «in piena autonomia e nel rispetto delle condizioni di indipendenza previste dall'art. 108 del trattato istitutivo della Comunità europea, le funzioni inerenti alla conduzione della politica monetaria e alla vigilanza sul sistema dei pagamenti».

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