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Moda e calcio italiani sbarcano a Pechino

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Il progetto prevede l'organizzazione di duecento eventi di promozione del made in Italy nei prossimi 12 mesi, a partire dalla sfilata di moda di alcuni dei principali stilisti italiani che si terrà a Pechino il primo aprile. Momenti «alti» dell'iniziativa saranno la partita amichevole di calcio tra le nazionale italiana e quella cinese (in novembre a Pechino) e l'inaugurazione da parte della Ferrari del circuito di Formula Uno di Shanghai dove, in settembre, si terrà il primo Gran Premio in terra cinese. Il primo livello sul quale l'Italia intende muoversi, ha spiegato Urso, è quello del turismo, un settore nel quale il primo maggio entrerà in vigore l'accordo con l'Unione Europea. L'accordo sbloccherà la situazione dei visti ed aprirà la strada del vecchio continente al turismo cinese, la cui potenzialità è ritenuta di 125 milioni di persone, un reddito annuale di livello «europeo». Il secondo «piano» sul quale si muoverà l'Italia è quello dell'attrazione dei capitali cinesi. Urso ha ricordato che la Cina è il paese secondo al mondo solo al Giappone quanto a riserve di valuta pesante. «Non possiamo permettere che succeda quello che è successo col Giappone, che in Italia ha investito molto meno che in altri paesi», ha aggiunto il viceministro. Infine, ha concluso Urso, il «terzo livello» sarà quello della promozione di singoli prodotti italiani con una serie di eventi «ad hoc».

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