Gennaio nero, crollano fatturato e ordinativi
«Altro che stagnazione, ormai siamo in una gravissima recessione», afferma l'Intesa dei Consumatori. Per la Cisl e la Cna bisogna perseguire la strada della concertazione per uscire dal tunnel, mentre per il presidente di Pirelli-Telecom, Marco Tronchetti Provera, la ricostruzione del clima di fiducia è il passo necessario per l'inversione di rotta. «Innovare, reagire, concentrarsi sulle priorità, recuperando lo spirito del dopoguerra per rimettere l'impresa al centro del Paese», suggerisce ancora il presidente designato di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. A risultare maggiormente in difficoltà, secondo i dati Istat, sono il fatturato e gli ordinativi esteri. In particolare a fronte di un calo complessivo del 6,5%, il dato peggiore da almeno il 2001, il fatturato nazionale è sceso su base tendenziale del 5,3% mentre quello estero del 9,3%. Pressochè analogo il discorso per gli ordinativi: il dato complessivo di gennaio segnala una flessione del 6,1%, imputabile ad un calo del 5,5% degli ordini nazionali ed un -7,5% di quelli esteri che, rispetto al mese precedente scendono addirittura del 9,7%. Tutte le principali industrie hanno perso terreno in termini di fatturato, si va dal -5,5% dei beni di consumo rispetto all'anno precedente al -10,3% dell'energia. A livello settoriale solo le voci estrazione di minerali (+3,2%) e produzione di mezzi di trasporto (+4,2% dovuto al +7,6% degli autoveicoli ed al -7,3% registrato da navi, aerei e treni) hanno segnato variazioni tendenziali positive. Abbigliamento, calzature ed apparecchi meccanici sono invece stati i settori che hanno riportato le perdite più pesanti (rispettivamente -10,8%, -13,3% e -16%). Non va meglio l'analisi settoriale a livello di ordini: il -6,1% registrato nel primo mese dell'anno è la performance peggiore da agosto 2003.