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Alitalia compra Gandalf per 7,1 milioni

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E per la holding è una delle manovre della virata per uscire dai conti in rosso. Gandalf, infatti, vuol dire soprattutto più slot, alcuni dei quali strategici, come quelli negli aeroporti di Milano-Linate, Parigi-Charles de Gaulle, Madrid e Bruxelles. Un'operazione che s'incastona nel progetto di rilancio di Alitalia e che servirà soprattutto per il rafforzamento nel mercato domestico (ora al 48%) ma anche del medio raggio, con la prospettiva di conquistare passeggeri per le tratte intercontinentali. La compagnia aerea in liquidazione, senza i suoi 120 dipendenti, passa così alla controllata di Alitalia che ha presentato un'offerta praticamente doppia rispetto ai concorrenti Prima srl (controllata di Meridiana) con 3,611 milioni e Airone con 3 milioni di euro (il cui tentativo di rilancio è stato insufficiente) e tripla rispetto a quella di Brit Air (filiale Air France), che era pari alla base d'asta di 2,6 milioni. Il problema di una concorrenza crescente, il lavoro volto allo sviluppo della compagnia, la volontà di evitare che Gandalf andasse ad un vettore concorrente e il valore che l'aviolinea in liquidazione comunque rappresenta come asset aggiuntivo, sono stati gli elementi considerati dal vertice Alitalia (il neo direttore generale Massimo Chieli ha guidato Alitalia Express prima di questo nuovo incarico), che hanno fatto decidere per la presentazione dell'offerta. Oggi il titolo ha chiuso in Borsa con un prezzo di riferimento di 0,243 euro guadagnando il 4,50%. Gli slot (autorizzazione temporale di impiego della pista per atterrare e decollare) di Gandalf sono 89 per la stagione invernale e 135 per quella estiva e quelli che incidono maggiormente sono su Parigi-Charles de Gaulle (10 slot invernali e 13 estivi), Milano-Linate (6 e 6), Madrid (4 e 2).

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