di CLAUDIO GUIDI FRANCOFORTE — Il bilancio dell'anno appena trascorso si chiude per ...
La banca centrale tedesca ha così versato nelle casse dello Stato solo 248 milioni di euro, rispetto ai 3,5 miliardi di euro che si aspettava il ministro delle Finanze, Hans Eichel, abituato da anni a coprire i buchi di bilancio con le forti iniezioni di denaro sonante provenienti dall'istituto di Francoforte, che nel 2002 aveva guadagnato la bellezza di 5,4 miliardi di euro. La causa principale, ma non la sola, del pratico azzeramento degli utili è dovuta al supereuro, come ha messo in evidenza il presidente della Buba, Ernst Welteke, quando ha spiegato che «oltre alla debolezza del dollaro la causa va ricercata anche nel basso livello dei tassi». Il calo del dollaro ha abbassato in misura considerevole il valore delle riserve valutarie della Germania, costituite per il 90% dalla moneta americana, ed ha reso necessari elevati accantonamenti per un importo totale di 2,3 miliardi di euro. A ridurre in maniera pesante gli utili realizzati nel 2003 è stato dunque il fatto che la maggior parte delle riserve della Buba erano state investite in bond americani, mentre l'utile realizzato con le transazioni monetarie e con quelle sull'oro ha portato nelle casse dell'istituto appena mezzo miliardi di euro. I magri introiti realizzati lo scorso anno rischiano di mettere adesso in gravi difficoltà il ministro Eichel, il cui bilancio sfonderà con ogni probabiltà nel 2004 il limite massimo di indebitamento del 3% rispetto al Pil fissato dal Trattato di Maastricht, dopo averlo già fatto due volte consecutive nel 2002 e nel 2003. Eichel ha escluso ieri l'ipotesi di nuovi buchi di bilancio, ma ha subito messo le mani avanti precisando che ciò può verificarsi solo «nel caso di un positivo sviluppo globale dell'economia». Meno certo di ciò si è detto Welteke, il quale pur dichiarandosi convinto di una marcata crescita economica nel 2004, ha tenuto a sottolineare che le previsioni sono adesso meno ottimistiche di quelle fatte all'inizio dell'anno. A turbare il quadro c'è infatti il dato relativo alle immatricolazioni delle auto, cresciute meno del previsto nei priomi mesi dell'anno. Per cercare di far fronte ai mancati introiti realizzati dalla Buba, è venuto da alcuni ambienti governativi berlinesi l'invito a vendere una parte delle riserve auree, ma la proposta è stata immediatamente respinta dal Ernst Welteke, che pure mesi fa aveva ventilato l'ipotesi di vendere gradualmente fino a 600 tonnellate di oro delle 3440 tonnellate conservate nei forzieri della Bundesbank. Vendere oro adesso, ha commentato Welteke, «aprirebbe nuovi spazi per l'indebitamento».