Microsoft, Bill Gates non scampa alla multa
Il colosso dovrà anche adottare alcuni «rimedi». Gli avvocati faranno ricorso alla Corte di giustizia
La decisione dell'esecutivo europeo sarà formalizzata oggi, nella consueta riunione settimanale del collegio. «Il dossier non sarà oggetto di un contraddittorio», hanno spiegato le fonti. Le riunioni della Commissione europea sono precedute da un incontro dei capi di gabinetto dei singoli commissari che discutono l'ordine del giorno del collegio. Nel corso dell'incontro nessun rappresentante dei colleghi di Monti ha espresso obiezioni alla decisione proposta dal commissario italiano. La condanna definitiva di Microsoft è dunque ormai solo questione di ore. L'annuncio, secondo quanto riferito da Bruxelles, sarà fatto probabilmente dallo stesso Monti oggi. Ufficialmente, dalla Commissione, l'ammontare della multa e i rimedi decisi sono ancora confidenziali. La portavoce di Mario Monti, Amelia Torres, continua a trincerarsi dietro i «no comment». Ma le indiscrezioni trapelate hanno già sollevato la dura reazione del colosso informatico Usa. Da New York, i portavoce di Bill Gates hanno definito «totalmente ingiusto e ingiustificato» l'ammontare dell'ammenda, confermando che se la decisione sarà confermata, Microsoft ricorrerà in appello davanti alla Corte di giustizia dell'Ue per ribaltare il verdetto di Monti. La cifra record di 497 milioni di euro, in effetti, è di oltre due volte superiore ai pronostici di numerosi esperti di diritto comunitario, secondo i quali la sanzione si doveva aggirare intorno ai 200 milioni di euro. L'ammontare è anche superiore alla multa più alta mai inflitta dall'Antitrust Ue: 462 milioni di euro imposti nel 1999 al gruppo Hoffmann-La Roche. In quel caso inoltre l'accusa era di appartenere ad un «cartello» (la più grave infrazione della concorrenza) mentre per abuso di posizione dominante - di cui è accusata Microsoft - la multa maggiore è stata quella da appena 75 milioni di euro inflitta al gruppo Tetra Pak nel 1991. Molti esperti di diritto della concorrenza sono rimasti «sorpresi» della cifra. Nel calcolare la multa, la Commissione di Bruxelles prende in considerazione diversi fattori: la gravità degli abusi commessi, la loro durata, la presenza di circostanze attenuanti o aggravanti e il fatturato. Secondo fonti della Commissione, però, nella decisione ricopre una certa importanza anche «l'effetto deterrente della multa», e cioè la necessità che l'ammenda serva da esempio per evitare abusi futuri. Prendendo in considerazione soltanto la gravità degli abusi e la loro durata - ha spiegato una fonte vicina all'Antitrust Ue, ma non coinvolta nel caso - la sanzione «non avrebbe dovuto superare i 200 milioni; al massimo 250. Ma qui si parla del doppio».