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Biglietti più cari dopo le elezioni ma treni hi-tech

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I nuovi treni pendolino saranno dotati di video nei saloni delle carrozze su cui vedere programmi di intrattenimento e leggere informazioni, video touch screen per avere informazioni su orari, offerte e sul viaggio, rete Lan con tecnologia senza fili Wi-Fi per collegarsi a internet e ricevere mail e, sui posti, prese elettriche, sedili ergonomici e toilettes autopulenti. «Il nostro obiettivo è quello di far crescere la quota delle Ferrovie nel mercato dei trasporti. E per farlo abbiamo bisogno di treni veloci, confortevoli e capaci di fornire servizi di alto livello» ha detto l'amministratore delegato di Trenitalia, Roberto Renon ricordando l'ammontare degli investimenti previsti: 1.560 milioni nel 2004, 1.690 nel prossimo anno e 1.600 nel 2006, gran parte delle quali impiegate in materiale rotabile. Nel 2004 saranno investiti per i nuovi treni 1.207 milioni di euro, il prossimo anno 1.230 e altri 1.210 nel 2006. Intanto il gruppo, che anche quest'anno chiuderà il bilancio con un leggero margine di utile, si attende che nella seconda parte dell'anno arrivi, dopo oltre due anni di attesa un adeguamento tariffario. «Dopo le elezioni saranno dati gli aumenti che, tuttavia, saranno la metà di quello che era preventivato» ha detto oggi l'ad e presidente del gruppo, Giancarlo Cimoli. Anche in questa occasione Cimoli ha ricordato che le tariffe italiane passeggeri sono del 50-60% più basse di quelle francesi o tedesche e che questo comporta inevitabili riflessi sui conti del Gruppo. A questo proposito l'ad di Ferrovie ha ricordato che «treni e stazioni sono interessati, in questi ultimi, anni, da investimenti senza pari in Europa». In complesso il piano a vita degli investimenti per questo settore ammontano infatti a 165 miliardi di euro. Solo per il 2004, ha annunciato Cimoli, sono previsti per Ferrovie 8,5 miliardi di investimenti, dopo i 7 miliardi spesi nel 2003. Anche per questo, ha spigato Cimoli, il gruppo «deve stringere i denti e tentare al massimo di tagliare i costi; mai però quelli sulla sicurezza».

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