Sette nuove operazioni finanziarie sospette
I movimenti riguarderebbero conti correnti riconducibili ad alcuni degli indagati nell'indagine, a loro familiari, o a prestanome. Queste nuove segnalazioni si vanno ad aggiungere alle altre 120 operazioni sospette registrate dall'inizio dell'inchiesta, soprattutto in paesi come isole Cayman, Brasile, Uruguay ed Equador. Movimenti che sarebbero riconducibili - è una delle ipotesi avanzate dagli investigatori - al tentativo di sfuggire ad eventuali sequestri da parte della autorità, o anche sarebbero le tracce di attività di riciclaggio tuttora da ricostruire da parte dei magistrati. Proprio negli ultimi giorni infatti sotto la lente degli inquirenti c'è il flusso di soldi, si parla di diversi milioni di euro, verso il Sudamerica: somme - è ancora una delle ipotesi al vaglio - che sarebbero servite per l'acquisto di società (sarebbero una decina) fuori dal core-business di Parmalat. In pratica, sarebbe una delle destinazioni di tutti i milioni di euro spariti dalle casse del gruppo di Collecchio: ipotesi che l'ex direttore finanziario Fausto Tonna ha sempre respinto, rispondendo invece ai Pm che tutti i milioni mancanti all'appello erano stati inghiottiti dai buchi nei bilanci della galassia Parmalat. Sempre su questo filone gli investigatori stanno valutando attentamente, oltre che di Tonna, il ruolo di Gianpaolo Zini, l'avvocato d'affari consulente di Tanzi e, sempre secondo la ricostruzione dell'accusa, l'ideatore del fondo Epicurum.