Generali, risultati record. Battute le stime
Le attese di chi sperava che il Consiglio di Amministrazione del Leone di Trieste oltre che per esaminare i dati consuntivi 2003 da sottoporre all'assemblea di fine Aprile, anche le modifiche statutarie per prolungare il mandato di Antoine Bernheim, e portare a tre anni la durata in carica del comitato esecutivo del quale fanno parte gli amministratori delegati, sono state esaudite. L'Assemblea dei soci convocata per i giorni 19,22,24 aprile dovrà deliberare in sede ordinaria l'approvazione del bilancio e la nomina del consiglio di Amministrazione per il Triennio 2004/2006. In sede straordinaria la modifica di numerosi articoli dello Statuto sociale, sia per adeguare alcune cleausole alla riforma del diritto societario e ulteriori flessibilità gestionali, ma soprattutto per modificare gli articoli 32,33,34 e 38, che sono quelli che disciplinano le nomine delle cariche sociali di vertice. Ma cominciamo dai numeri che hanno sorpreso anche gli analisti più attenti. Generali chiude l'anno appena trascorso con una raccolta premi consolidati di 49,6 miliardi, con un incremento del 5,8 per cento , superando di quasi due miliardi l'obiettivo di budget, ma quello che renbde più brillante la chiusura di bilancio è l'utile netto concolidato che si attesta a 1 miliardo e 15 milioni, superando i 931 milioni preventivati, e questo dopo un 2002 che aveva fatto registrare perdite per 754 milioni. Agli azionisti andrà così un dividendo di 33 centesimi, in crescita del 18 per cento rispetto al precedente. Il consiglio si è occupato quindi delle modifiche statutarie da chiedere ai soci, e che riguardavano la durata del mandato del Presidente e del Comitato Esecutivo del quale fanno parte gli Amministratori Delegati, che fino ad oggi è stato "annuale". Si tratta di una svolta, che viene a cadere in un momento particolare, in coniderazione del fatto che l'attuale Presidente compiendo nel Settembre prossimo 80 anni non avrebbe potuto essere più; riconfermato. Attorno al problema si erano scatenate diverse ipotesi, che volevano una divisione fra i soci più importanti, specialmente quelli che fanno parte del salotto buono di piazzetta Cuccia. Alla fine si è trovato un accordo, soprattutto sotto la spinta dei brillanti risultati conseguiti, per premiare i due amministratori delegati, e dei soci francesi, Bolloré in testa, che non volevano rinunciare alla presidenza di Bernheim. "Questo - ha dichiarato Bernheim - è un insieme di risultati eccellenti. In questi dodici mesi ci siamo concentrati nell'implementazione del piano, focalizzandoci sul core busines e sull'fficienza delle strutture". Riferendosi al futuro ha aggiunto: " gli obiettivi di crescita stanno nei nuovi mercati dell'Europa Orientale e dell'Estremo Oriente, che presentano importanti propsettive"