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Effetto terrorismo sulla ripresa? È la domanda che si stanno facendo in queste ore economisti e politici.

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Abbiamo girato la domanda a Riccardo Faini, economista ed ex direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale. «Vi è sicuramente un impatto nel medio e nel lungo periodo per cui diminuisce la propensione all'investimento, aumenta l'avversione al rischio e soprattutto si percepiscono gli effetti sull'economia delle spese legate alla sicurezza. Data la provata incapacità dei governi di ridurre le spese improduttive l'aumento del gettito per la sicurezza rischia di andare a scapito di settori trainanti per l'economia». Ci saranno ripercussioni sull'euro? «Anche questo è difficile da valutare. In generale in situazioni di tensione internazionale è il dollaro a rafforzarsi». Quali sono i settori dell'economia che rischiano di essere più colpiti? «Ne potrebbero fare le spese i comparti più esposti agli scambi internazionali come i trasporti, ovvero le compagnie aeree maanche le imprese che hanno organizzato la loro produzione su scala internazionale». L.D.P.

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