Pensioni minime aumenti automatici Mia moglie, che è pensionata al minimo, ha diritto all'aumento ...
Dobbiamo fare una domanda? Giuseppe F. - Roma L'aumento delle pensioni al milione è una prestazione destinata ai pensionati più poveri, e in quanto tale si basa (oltre che sull'età del pensionato) su limiti di reddito piuttosto bassi, sia personali (6.967,35 euro) sia cumulati con quelli del coniuge (11.750,96 euro). Parliamo di redditi lordi, per cui, nel caso specifico, il solo importo della sua pensione è superiore al limite di reddito previsto dalla legge, per cui sua moglie non ha diritto all'aumento. In ogni caso, non sarebbe stato necessario presentare la domanda, in quanto l'aumento della pensione è calcolato automaticamente in base ai redditi presenti negli archivi dell'Inps. L'indennizzo per i commercianti Vorrei sapere qualcosa di più sull'indennizzo per i commercianti che smettono l'attività, a chi spetta e come fare per ottenerla. Grazie. Elisabetta V. - Sabaudia La speciale indennità, prevista dalla legge per i commercianti che cessano definitivamente l'attività, vale per un periodo di tre anni ed è pari all'importo del trattamento minimo di pensione. Sono interessati coloro che, in qualità di titolari o coadiutori, svolgono un'attività commerciale al minuto, anche abbinata ad attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, o che esercitano attività commerciali in aree pubbliche. Spetta in presenza di determinati requisiti: gli interessati, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2002 e il 31 dicembre 2004, devono avere più di 62 anni di età se uomini, più di 57 anni se donne e almeno 5 anni di contribuzione all'Inps al momento della cessazione dell'attività. Occorre presentare una domanda (sempre all'Inps), che pagherà l'indennizzo dopo aver verificato l'effettiva cessazione dell'attività commerciale e che il richiedente abbia restituito l'autorizzazione per l'esercizio attività e si sia cancellato dal registro degli esercenti il commercio e dal registro delle imprese (Camera di commercio). L'indennizzo spetta dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda fino a tutto il mese in cui il beneficiario compie i 65 anni di età se uomo, o 60 anni se donna. L'indennità di disoccupazione Vorrei conoscere la differenza tra disoccupazione ordinaria e disoccupazione con requisiti ridotti. La differenza sta nell'importo dell'indennità o nella durata del periodo di disoccupazione? Mario T. - Fiumicino (RM) Per quanto riguarda l'indennità di disoccupazione ordinaria, il diritto si acquisisce con almeno due anni di assicurazione e almeno 52 contributi settimanali nel biennio precedente la data di cessazione del rapporto di lavoro: in questo caso l'indennità spetta per un periodo di 180 giorni. Se il lavoratore disoccupato ha superato i 50 anni di età, l'indennità può durare fino a nove mesi. L'importo è pari al 40% della retribuzione percepita nel trimestre precedente il licenziamento, ma non può superare determinati limiti stabiliti dalla legge ogni anno. La domanda va presentata all'INPS entro 68 giorni dal licenziamento. Ai lavoratori che non possono far valere almeno 52 settimane di contribuzione nell'ultimo biennio non può essere riconosciuta l'indennità ordinaria. Se però hanno un'anzianità assicurativa per la disoccupazione da almeno due anni e almeno 78 giornate di lavoro nell'anno precedente (comprese festività e giornate di assenza indennizzate, ad esempio per malattia, maternità ecc.), possono avere diritto ad una indennità per un numero di giornate pari a quelle effettivamente lavorate nell'anno precedente (requisiti ridotti), per un importo nei limiti del 30% della retribuzione di riferimento. Anche in questo caso non possono essere superati gli importi massimi stabiliti dalla legge. La domanda con i requisiti ridotti va presentata all'Inps entro il 31 marzo dell'anno successivo a quello in cui si è verificata la disoccupazione. Pension