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In Borsa torna l'allarme terrorismo

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È stato infatti un giovedì nero per le Borse del Vecchio Continente, bruscamente risvegliate dai progressi delle ultime settimane dalla strage che ha insanguinato Madrid. Nella mattinata i primi aggiornamenti su vittime e feriti in arrivo dalla capitale spagnola hanno ridestato anche negli operatori finanziari apprensioni mai sopite sul terrorismo di matrice islamica. Così verso metà giornata, quando il braccio politico dell'Eta, Batasuna, ha negato responsabilità basche parlando di una pista araba, su tutti i mercati si è ulteriormente aggravata la situazione, nonostante l'incerta interpretazione di tali dichiarazioni. A fine giornata, tuttavia, l'indice di riferimento di Madrid è quello che mostra la perdita più contenuta (-2,18%), almeno rispetto a Borse più volatili come per esempio Francoforte (-3,46%). Parigi ha perso il 2,9%. L'indice paneuropeo Dj Stoxx 50 ha segnato un ribasso del 2,83%, il peggior singolo ribasso da maggio 2003. L' emotività per la strage spagnola ha in realtà attecchito facilmente sui mercati, dopo la brusca chiusura di Wall Street alla vigilia, una recente serie di dati congiunturali accolti con disappunto dagli addetti ai lavori (non ultimo il deficit record annunciato alla vigilia dagli Usa), le dichiarazioni della Bce che hanno prospettato un andamento stabile dei tassi e, infine, una nuova revisione al ribasso delle prospettive economiche della Germania (effettuata questa volta dall'istituto IfW, che ha tagliato le previsioni sul pil 2004 dall'1,8% all'1,6%). Un parziale recupero si è poi materializzato nel pomeriggio, grazie a un avvio non troppo turbolento a Wall Street e la nuova serie di dati economici dagli Usa, che non hanno aggiunto nuovi choc, pur con un bilancio in chiaroscuro. Il Nasdaq americano è addirittura passato in positivo e dopo la chiusura in Europa segnava (attorno alle 18.30) un progresso dello 0,61% a 1.976,16 punti, mentre il Dow Jones e lo S&P 500 cedevano lo 0,5% entrambi (il primo a 10.291,25 punti e il secondo a quota 1.123,36). A soffrire soprattutto i titoli tecnologici, che avevano contribuito al recupero dei listini negli ultimi mesi, insieme agli assicurativi. Giù nel trasporto aereo British Airways (-8,33%), sui costi aggiuntivi per 400 milioni di sterline previsti per l'esercizio in corso. Ma l'intero comparto è stato penalizzato con la spagnola Iberia (-3,68%) e Lufthansa (-4,73%) tra le più vendute. Tra i tecnologici, con Alcatel in calo del 6,23% in un mercato preoccupato anche per la forte esposizione in bond della società. A Milano, giù Fiat (-4,19%) incurante del buon dato sulle immatricolazioni in Europa. Eni ha perso il 2,46%, Enel il 2,67%. Frenata del 2,44% per Telecom Italia, mentre Capitalia ha perso il 3,97% e San Paolo Imi il 3,04%. Intesa in calo dell'1,58%. Giù anche Mediobanca (-0,75%), nonostante una semestrale in crescita. Fideuram ancora sotto pressione ha lasciato l'1,79%. Pioggia di vendite su Fineco (-4,89%) e Mediolanum (-3,80%).

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