«NEL prezzo della benzina è compreso anche il costo per la guerra in Abissinia».
Dalle 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935 alle 14 lire per la crisi di Suez del 1956 alle 10 lire per il disastro del Vajont del 1963; e poi 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966 e 10 lire per il terremoto del Belice del 1968 fino alle 39 lire (0.020 euro) per il rinnovo del contratto degli autoferrotranviari del 2004. In tutto, afferma Primo Mastrantoni, segretario Aduc, si tratta di 486 lire, cioè 0.25 euro. E l'allarme per nuovi rincari non si ferma. Il presidente di Erg, Edoardo Garrone ha detto che «finchè le scorte saranno basse, almeno fino all'estate si prevede una tensione sui prezzi della benzina, sul mercato internazionale». In un mese il prezzo della verde è infatti aumentato in media di 0,020 euro con un impatto innegabile sull'aumento dei prezzi di marzo. Secondo le prime stime degli analisti i rincari dei carburanti potrebbero infatti innescare un rialzo mensile dello 0,05%-0,06%, pesando per circa un sesto sulla variazione dei prezzi, previsti a marzo in aumento dello 0,3% ma con un tasso tendenziale fermo al 2,4%. Oggi sindacati e petrolieri incontreranno il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzanoper fare ilpunto della situazione e individuare le misure per arginare gli aumenti. Ieri il sottosegretario alle Attività Produttive, Giovanni Dell'Elce ha annunciato la costituzione la prossima settimana di un tavolo tecnico contro il caro-benzina. Vi si siederanno le associazioni dei consumatori ed il Governo. E all'incontro con Marzano i gestori di Fegica Cisl presenteranno una serie di proposte, che «tendano, se non a controllare, almeno a verificare e contenere le oscillazioni più estreme dei prezzi attraverso la creazione di un osservatorio ad hoc e l'utilizzo di un'accisa più flessibile».