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Governatori a confronto su cambi e ripresa economica

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Dovrebbero essere questi i principali argomenti al centro dei lavori dei Governatori del G10, che si riuniranno oggi come di consueto a Basilea. La crescita dell' economia globale, innanzitutto, data ormai per scontata dai principali osservatori internazionali, con l' Ocse che nel suo ultimo outlook in particolare ha previsto un tasso di sviluppo del 3% nella media dei Paesi industrializzati per il 2004, contro il +2% del 2003. Su questa stessa ripresa, peraltro, incombono alcune ombre, prima di tutto perchè si tratta di un processo disomogeneo, che premia alcune macroaree economiche, mentre altre appaiono ancora decisamente in ritardo. Gli Stati Uniti, ad esempio, sempre secondo l' Ocse quest' anno registreranno un incremento del prodotto nazionale lordo del 4,2%, ma nell' Eurozona la ricchezza crescerà appena dell' 1,8%, come in Giappone. Per non parlare poi della situazione di alcuni Paesi emergenti, in particolare Cina ed India, che in questi ultimi anni sono andati in controtendenza rispetto alla crisi dei Paesi maggiormente industrializzati. Ma oltre a questo, la stessa ripresa economica solleva alcune perplessità legate all'espansione stessa dell'economia statunitense, che si accompagna a deficit crescenti dei conti pubblici e delle partite correnti, oltre che ad un insoddisfacente andamento dell'occupazione, come dimostrato dai dati di venerdì scorso che hanno accertato la creazione di appena 21.000 posti di lavoro a febbraio. Sul versante dei cambi, la situazione è sempre quella caratterizzata dal minidollaro, che penalizza le esportazioni sopratutto europee e giapponesi. Questo scenario, peraltro, negli ultimi giorni ha registrato alcune novità, in quanto il biglietto verde ha riguadagnato terreno, sopratutto sullo yen, nell' attesa di un rialzo dei tassi d' interesse da parte della Federal Reserve, poi ridimensionatasi sempre venerdì scorso a seguito dei dati deludenti sull' occupazione americana.

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