Alitalia, mobilità per gli esuberi

Il ministro del Welfare Roberto Maroni ieri ha incontrato il presidente della compagnia Giuseppe Bonomi e il nuovo amministratore delegato Marco Zanichelli e vedrà oggi i sindacati. Al centro dei colloqui la possibilità di estendere gli ammortizzatori sociali ai dipendenti della compagnia, possibilità che il ministro Maroni non esclude. All'indomani della ripresa del dialogo con i rappresentanti dei lavoratori, i vertici di Alitalia, per i quali viene smentita ogni ipotesi di redistribuzione delle deleghe, lavorano per «rimodulare» il piano industriale su alcuni punti fermi: aumento delle rotte e della flotta, ma soprattutto della produttività e della mobilità, d'accordo con i sindacati. Con l'obiettivo di far crescere i ricavi nell'ordine di 800 milioni di euro a partire da quest'anno e per i prossimi tre anni. E con alcune richieste al governo, come quella di ridurre le tasse pagate agli aeroporti sul carburante per alleggerire la pressione dei costi aziendali. Uno dei nodi principali è però quello dei tagli di personale prospettati. Il problema degli esuberi potrebbe essere alleviato spostando, con l'accordo dei sindacati, dipendenti da un settore all'altro del gruppo Alitalia (misura che, assieme ad un aumento della produttività, secondo l'azienda potrebbe ridurre notevolmente il numero degli esuberi sino ad azzerarli). Ma soprattutto con l'utilizzo degli ammortizzatori sociali. «Siamo disponibili a tutto», ha detto Maroni in riferimento alla possibilità di estendere la cassa integrazione anche al settore del trasporto aereo, che sarebbe però chiamato a contribuire al suo costo, così come avviene per l'industria. La riapertura del dialogo tra vertici della compagnia e sindacati viene confermata con l'annuncio ufficiale dello spostamento di un mese dello sciopero previsto per il 5 marzo, che slitta invece al 5 aprile. Intanto l'opposizione approfitta dell'audizione del vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti Mario Tassone alla commissione Lavori pubblici del Senato per accusare l'esecutivo di un «notevole grado di confusione con cui il governo sta affrontando il problema dell'Alitalia».