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Agnelli e Gm hanno fretta di chiarire i termini dell'alleanza

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Il presidente della casa torinese: «La questione è tutta è in evoluzione». Oggi il vertice tra i gruppi

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La strada intrapresa è quella di una soluzione concordata in tempi rapidi che passi anche attraverso un ampio sviluppo della collaborazione industriale. Alla vigilia del primo Steering Committee dell'anno, il comitato guida dell'intesa nata quattro anni fa, a Ginevra, in occasione del 74° salone dell' automobile, Fiat e Gm sono scesi in campo con i «pezzi da novanta» per scambiarsi reciproche attestazioni di stima in vista dell' incontro previsto per oggi. «Sul put tutto è in evoluzione, ci sono 7-8 mesi davanti» ha detto il presidente del gruppo torinese Umberto Agnelli. «È meglio - ha ribattuto Richard Wagoner, numero uno della Gm, ricordando che la casa di Detroit non ha ancora deciso se partecipare alla ricapitalizzazione di Fiat Auto - arrivare ad una soluzione concordata più prima che poi. Dobbiamo trovare una soluzione sul put prima della fine dell' anno». A sua volta l' amministratore delegato del gruppo Fiat Giuseppe Morchio ha detto «di essere d' accordo con le dichiarazioni di Wagoner» in merito ai tempi. «Oggi non credo sia una buona idea definire qual è il valore del put - ha precisato il manager del Lingotto rispondendo a chi gli chiedeva se era vero che la Fiat vorrebbe un miliardo di euro per rinunciare al put - perchè questo è evidentemente un discorso aperto che viene affrontato in maniera costruttiva ed ha dei tempi fino al 15 dicembre che sono adeguati per trovare una soluzione». Agnelli, che non sarà presente all' incontro, ha detto che non ci dovrebbe essere nessuna sorpresa. Anzi, eventualmente ci potrebbe essere un allargamento della collaborazione. «Sulle piattaforme si può fare ancora un buon lavoro insieme a Gm».

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