Nel futuro del Lingotto spunta Toyota
Agnelli e Morchio incontreranno i vertici della casa automobilistica giapponese
Perché in quella sede Umberto Agnelli e Giuseppe Morchio avranno modo di incontrare i possibili protagonisti del futuro della casa automobilistica italiana. Richard Wagoner, capo della General Motors con il quale Torino potrebbe mettere a punto la liberazione degli americani dall'obbligo del Put, in cambio di un "bonus" e della restituzione delle azioni di Fiat Auto, nonché la cessazione della collaborazione in joint venture nel campo dei motori, specialmente nelle piccole cilindrate e nel diesel. Ma nello stesso tempo sia Agnelli che Morchio hanno in agenda un incontro con Fuji Cho, e Ryuji Araki, rispettivamente President ed Esecutive Vice-President della Toyota, la terza azienda automobilistica del mondo. La Toyota, un colosso che nel 2003 ha venduto nel mondo oltre 6 milioni di automobili, e la Fiat starebbero pensando a un matrimonio. La casa giapponese ha tutti i numeri per proporsi come acquirente. Ha chiuso l'anno con 128.965 milioni di dollari di fatturato, con un più 9,2 per cento rispetto all'anno precedente, e un incremento di MOL (+16,3 %), utili netti ( + 34,9 %) e ROE del 10,4%. Presente con stabilimenti in 26 paesi vende le aue automobili in 140 nazioni. Di recente ha stretto una joint venture con la FAW cinese, e nel nuovo stabilimento di Tianjin, ha prodotto una prima vettura, la VIOS. Proiettata verso la globalizzazione intende aggredire l'Europa, suo terzo mercato, dopo Giappone, dove vende il 40 per cento della sua produzione, e Stati Uniti. L'acquisto di Fiat sarebbe un passo definitivo in questa direzione, soprattutto per sviluppare il mercato delle piccole e medie cilindrate, da affiancare a Yaris, Corolla e Avensis, utilizzando stabilimenti, know how e ricerche Fiat, e avendo inoltre una base produttiva con Lancia, per il marchio di lusso Lexus, la cui produzione per il mercato giapponese è prevista nel 2005.