Ricorsi per invalidità civile Mia madre si è vista respingere la domanda di ...
È proprio così? Renato B. - Chieti In effetti la legge 326 del 2003, collegata alla finanziaria del 2004, ha soppresso la possibilità di presentare ricorsi amministrativi circa il riconoscimento delle invalidità civili. Seconda tale legge, a partire dal 2 ottobre 2003 non è più possibile presentare il ricorso amministrativo: occorre rivolgersi direttamente al giudice. L'applicazione della norma, comunque, è per il momento sospesa, in quanto è stata differita al 31 dicembre 2004 dal decreto legge 355/2003. La maggiorazione per invalidi lavoratori Ho letto che gli invalidi che svolgono un'attività lavorativa possono anticipare la decorrenza della loro pensione. Potete darmi maggiori informazioni sulla questione? Alfredo T. - Roma Si tratta di una maggiorazione del periodo di servizio effettivamente svolto, in ragione di due mesi per ogni anno di servizio, fino ad un massimo di cinque anni. Il beneficio non consiste in un accreditamento di contributi sul proprio conto assicurativo, da utilizzare per qualsiasi prestazione, ma piuttosto in una maggiorazione dell'anzianità contributiva utilizzabile soltanto in funzione del riconoscimento e della liquidazione del trattamento pensionistico. Non serve quindi per raggiungere il diritto ad una prestazione diversa, come ad esempio il requisito per la prosecuzione volontaria. La maggiorazione spetta per i periodi di effettiva attività lavorativa alle dipendenze di amministrazioni pubbliche o aziende private o cooperative. Per periodi di lavoro inferiori all'anno la maggiorazione è applicata in misura proporzionale. La maggiorazione è attribuita al momento della liquidazione della pensione o del supplemento. Non è pertanto applicabile in caso di ricongiunzione delle posizioni assicurative tra gestioni pensionistiche diverse: sarà l'ente o il fondo destinatario della ricongiunzione ad applicare la norma al momento della liquidazione della pensione. L'effetto della maggiorazione è quello di spostare indietro nel tempo la data di inizio dell'assicurazione di tante settimane quante sono quelle risultanti dall'applicazione della norma. Part time, l'assegno per il nucleo familiare Vorrei sapere quali sono i redditi di cui tiene conto l'Inps per pagare l'assegno per il nucleo familiare e se spetta anche in caso di lavoro part time. Silvano F. - Roma Ai fini del diritto all'assegno, si considera la somma dei redditi complessivi assoggettabili all'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e i redditi di qualsiasi natura, compresi (se superiori ad un determinato importo stabilito dalla legge) quelli esenti da imposta e quelli soggetti a ritenuta alla fonte percepiti da tutte le persone che fanno parte del nucleo familiare nell'anno solare precedente il 1° luglio di ciascun anno. Non vengono invece prese in considerazione alcune tipologie di reddito come ad esempio le pensioni di guerra, le rendite INAIL, le indennità di accompagnamento ecc. I redditi da lavoro vanno considerati al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali. È importante ricordare che l'assegno spetta solo se nel nucleo familiare la somma dei redditi derivanti da lavoro dipendente, da pensione o da prestazione previdenziale derivante sempre da lavoro dipendente è pari almeno al 70% dell'intero reddito familiare.