Alitalia, presto gli esuberi saranno 4.000 Allarme di Lunardi: senza interventi la compagnia ha un'autonomia di sette mesi. Cig a scaglioni
000dai 1.500 indicati dalla compagnia. A lanciare l'allarme è stato lo stesso ministro dei Trasporti Lunardi sottolineando che la compagnia, se non si interverrà subito «ha sette mesi di autonomia». L'Alitalia ha comunque smentito queste cifre. Intanto il governo fa i primi conti sul costo della gestione degli esuberi dell'Alitalia. L'introduzione della cassa integrazione che al momento non è prevista per il trasporto aereo, potrebbe costare alle casse dello Stato 90 milioni l'anno da reperire anche attraverso nuove tasse. La cig verrebbe estesa a tutto il settore aereo per aggirare la rigida normativa europea sugli aiuti di Stato. I 1.500 lavoratori dell'Alitalia salirebbero a 2.000 nel caso di estensione alle altre compagnie e 5.000 considerando anche l'indotto. Solo per l'Alitalia sono necessari 30 milioni di euro. Il problema che si pone ora è come reperire questi fondi. La strada è obbligata: o raschiare nei vari capitoli di bilancio o con nuove misure d'entrata. Non è possibile utilizzare nè i fondi per l'occupazione del Welfare nè i 310 milioni stanziati con la scorsa Finanziaria e già impegnati per altri casi di crisi occupazionale. I 90 milioni sarebbero solo una prima tranche giacchè la cassa integrazione potrebbe durare da 2 a 4 anni. Il ministro del Welfare Maroni ha detto che «si sta studiando la copertura». Bocche cucite sulla possibilità di nuove misure di entrate per reperire i fondi. Il ministro dei Trasporti Pietro Lunardi ha parlato di cassa integrazione cadenzata con un primo scaglione di 1.548 persone su un totale di circa 4.000 esuberi. Questa cifra però è stata smentita dall'azienda. Ci sarebbero poi altri 1.200 dipendenti in outsourcing «per i quali - ha detto Lunardi - si potrebbe trovare il turn over». Dalla cassa integrazione verrebbero esclusi i piloti tra i quali non ci sono esuberi. Lunardi ha poi rimesso in discussione l'ipotesi di alleanza con Klm e Air France. «Con la sua uscita di scena di Mengozzi, vi è la possibilità di avere altri scenari. Io a casa mia sento cosa mi offre AF-Klm, sento cosa mi offre Lufthansa, e poi scelgo». Contemporaneamente alla gestione degli esuberi il governo sta lavorando per riaprire il discorso con i sindacati. Ieri i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Epifani, Pezzotta e Angeletti si sono incontrati con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta per fare il punto della situazione. Lo sciopero del 5 marzo resta confermato. Le segreterie di base di Cisl e Sult di Fiumicino hanno respinto la richiesta del governo di ridurre da otto a quattro le ore di astensione dal lavoro dei settori operativi Alitalia in occasione dello sciopero nazionale del comparto del 5 marzo. Entrambi i sindacati dicono di voler «attendere gli sviluppi della vertenza con le decisioni che verranno prese da governo e azienda sul futuro della compagnia». L'Unione Piloti ha invece chiesto l'estensione della cassa integrazione anche alla categoria.