Alitalia, braccio di ferro dentro il governo Mengozzi verso le dimissioni. Il direttore generale Zanichelli pronto a prendere il suo posto
Il premier Berlusconi uscendo da Palazzo Chigi ha detto che «sono state esaminate tutte le possibilità che ci sono. Continueremo i nostri approfondimenti e proveremo a chiudere per il consiglio dei ministri di venerdì». Quanto al cambio al vertice Berlusconi non si è pronunciato e si è limitato a dire che «si sta guardando a tutto, al piano e a tutti i dati che possano portare ad individuare la soluzione più adeguata». L'amministratore delegato Francesco Mengozzi è deciso a dimettersi. Così si è riaperto il problema di un cambio al vertice e per tutta la giornata è circolata l'ipotesi del passaggio delle deleghe di Mengozzi all'attuale direttore generale Marco Zanichelli. Questo però ha smentito di aver ricevuto offerte in tal senso. All'interno del governo è in atto un duro braccio di ferro tra Alleanza Nazionale e il ministro dell'Economia Tremonti. An vorrebbe procedere con una strategia soft e quindi Zanichelli andrebbe bene come soluzione di transizione mentre Tremonti punterebbe dritto alla privatizzazione. A complicare le cose c'è anche l'appuntamento elettorale che sconsiglia decisioni impopolari. Così ieri il vertice di governo si è risolto con un nulla di fatto. In mattinata Mengozzi ha incontrato il sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta e il vicepremier Fini. Entrambi gli hanno detto che con le elezioni europee non è possibile portare avanti un piano industriale fortemente antipopolare con oltre duemila esuberi. Ma Mengozzi è stato irremovibile. Quel piano, ha detto, vale così come è ed è l'unico possibile per salvare la compagnia. Da qui alle dimissioni il passo è breve. Mengozzi quindi potrebbe presentarle domani al consiglio d'amministrazione dell'Alitalia. Il presidente Bonomi resterebbe al suo posto. Zanichelli, secondo le ipotesi circolate ieri, dovrebbe traghettare l'azienda in attesa dell'assemblea straordinaria per la nomina del nuovo amministratore delegato. Nel frattempo verrebbe studiato un piano di ristrutturazione meno traumatico e il governo avrebbe il tempo per valutare una eventuale privatizzazione e la prospettiva di alleanze internazionali. Intanto Bruxelles ha cominciato a mettere i paletti. Gilles Gantelet, portavoce della commissaria ue ai trasporti, ha detto che «se Alitalia presenta un piano di privatizzazione la commissione Ue dovrà esaminarlo, così come dovrà esaminare ogni eventuale modifica dei criteri di distribuzione del traffico aereo tra Malpensa e Linate». E sulla soluzione della crisi ieri c'è stata una raffica di commenti. Il ministro Buttiglione prima di partecipare al vertice di governo ha ribadito l'urgenza «di una alleanza internazionale che deve essere accompagnata da una riforma generale del sistema del trasporto aereo». L.D.P.