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Alitalia nella bufera, Mengozzi al bivio

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L'amministratore delegato deve decidere se dimettersi o ammorbidire il piano come gli chiede Letta

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Le ipotesi di commissariamento e di privatizzazione della compagnia con la cessione ad una cordata di imprenditori italiani ha scatenato un vespaio di polemiche dai sindacati, da parte della maggioranza e dall'opposizione. Il timore è che si vada ad una svendita della compagnia. C'è quindi attesa per le iniziative che prenderà il governo e questo potrebbe far slittare il previsto consiglio d'amministrazione dell'Alitalia di gioverdì. L'amministratore delegato Francesco Mengozzi (nella foto) è ad un bivio: dimettersi o ammorbidire il piano di ristrutturazione come gli ha chiesto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Letta. Se mengozzi decidesse di gettare la spugna la situazione potrebbe subire un'accelerazione. Il governo sarebbe quindi costretto a individuare un successore in tempi rapidi Il nome continua ad essere quello di Maurizio Basile, il traghettatore dei tabacchi di Stato verso i privati ma anche esperto del settore con un'esperienza maturata nella stessa Alitalia. Intanto il ministro dei Trasporti Lunardi ieri ha parlato di «necessità di voltare pagina e di fare presto perchè più passa il tempo più andiamo incontro a un vero e proprio disastro, in tutti i sensi». Ma la privatizzazione allo stato attuale della compagnia potrebbe voler dire una svendita ed è quanto temono i sindacati che si sono detti pronti alla mobilitazione e hanno chiesto la riapertura di un tavolo a Palazzo Chigi. Quanto ai possibili acquirenti il mistero si infittisce. Volare Group a Alpi Eagles, indicati nei giorni scorsi, ieri hanno smentito qualsiasi interesse a rilevare la compagnia. Gino Zoccai, l'imprenditore orafo vicentino azionista di Volare Group, ha detto che al momento il suo interesse riguarda «l'ingresso del nuovo socio della compagnia», ovvero l'imprenditore argentino Eduardo Eurnekian. Passo indietro anche dal presidente di Alpi Eagles Paolo Sinigaglia che riferisce di aver detto al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta che l'Alitalia «è imprendibile». Sinigallia ha anche prospettato un suo piano a Letta per il rilancio della compagnia: Alitalia dovrebbe orientarsi sul lungo raggio, sviluppare le sinergie con i vettori privati sul mercato domestico e sul medio raggio. Sinigallia poi prospetta un intervento pubblico. «Più che di privati Alitalia ha bisogno di un bagno di pubblico. Non sarebbe serio prendersi la compagnia in questo modo». Secondo Sinigallia il ruolo principale di Alitalia dovrebbe essere quello sul lungo raggio. Sulla centralità tra Fiumicino e Malpensa, il presidente di Alpi Eagles non ha dubbi: «l'hub italiano è Roma. Con Linate che opera a pieno ritmo, Malpensa fa più danni che benefici».

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