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INDUSTRIA AQUILANA ALLE CORDE

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Polo elettronico in crisi alla Flextronics rischio di 550 licenziamenti

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Gli accordi sottoscritti a Palazzo Chigi lo scorso anno non sono stati rispettati. Circa 550 lavoratori della multinazionale americana Flextronics, fuggita l'anno scorso, dovevano essere riassorbiti dalla Finmek Solutions entro il 24 febbraio, ma i tempi si dilatano e la società americana, cinicamente, ha inviato le lettere di licenziamento. È solo una delle beffe che il capoluogo d'Abruzzo ha dovuto subire negli ultimi anni nel settore delle telecomunicazioni (e non solo), una volta fiore all'occhiello della città. Disoccupati anche i circa 200 lavoratori della Lares Tecno, società che si occupa di circuiti stampati, visto che la proprietà da sola non riesce ad uscire dalla crisi e con l'aiuto del Governo è alla disperata ricerca di un partner. Presi dalla disperazione, i lavoratori del polo elettronico l'altra sera hanno deciso di occupare l'aula del Consiglio comunale. Una protesta alla quale si sono uniti anche i consiglieri comunali, che ieri hanno comunicato la loro decisione di autosospendersi. Un gesto che sarà emulato anche da altri rappresentanti delle istituzioni a livello provinciale e regionale. Insomma la città, con il sonnolento mondo dei politici, si è finalmente risvegliata dal letargo. La parola d'ordine ora è mobilitazione. La campana della torre civica da ieri è tornata a suonare ogni ora per avvertire la città del pericolo, come secoli fa, quando i novantanove rintocchi chiamavano a raccolta i cittadini in caso di calamità e assedi. Il pericolo, ora, si chiama perdita dei posti di lavoro, una vera condanna per la città. Oggi si replica. Terni insegna. I lavoratori in un abbraccio unico con il mondo del commercio ed i cittadini presidieranno i "palazzi" della istituzioni in attesa dell'esito dell'incontro a Palazzo Chigi convocato d'urgenza per questa sera alle ore 19 alla presenza dei sindacati e delle aziende per tirare fuori dal cilindro una soluzione rapida. Il Governo, ma anche la Finmek Solutions, devono rispettare gli accordi siglati lo scorso anno. La società italiana della Tlc, partecipata da Sviluppo Italia, deve riassorbire i 550 lavoratori ex Flextronics, mentre il Governo, come promesso e sottoscritto, deve garantire le commesse allo stabilimento aquilano.

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