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SOLBES DIFENDE IL PATTO DI STABILITÀ

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Nuovo record storico per l'euro

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Sul finale di seduta la divisa europea è tornata sui suoi passi e ha chiuso la giornata con un nulla di fatto, sugli stessi livelli della vigilia. Pur con toni soft, ieri il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Pedro Solbes, ha affrontato due dei nodi principali delle finanze pubbliche di Eurolandia nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles indetta per esporre la valutazione dell'esecutivo Ue sul programma di stabilità di Germania, Spagna, Portogallo e Belgio. Non c'è «nessuna ragione per metter mano al Patto di stabilità - ha detto Solbes -. E anche se la Germania assicura che vuole rimettere ordine nelle proprie finanze, i conti pubblici tedeschi continuano a presentare rischi e, nel complesso, a deludere». I dati aggiornati del programma di risanamento tedesco prevedono una riduzione del rapporto deficit-Pil dal 4,0% registrato nel 2003 ad un 2,5% circa l'anno prossimo. «Questo scenario è soggetto a due rischi principali» ha lamentato il commissario spagnolo, riferendosi alla crescita economica che «può essere più bassa» di quanto sperato da Berlino e agli obbiettivi di spesa che potrebbero essere mancati. Nel definire «rassicurante» il fatto che il ministro delle finanze tedesco Hans Eichel abbia confermato il proprio impegno ad attuare anche «misure addizionali» pur di riportare il deficit sotto la soglia del 3% nel 2005, Solbes ha definito «deludente» che il programma tedesco non menzioni più il bilancio in pareggio come obbiettivo di «medio termine». La riforma delle pensioni tedesca aiuta i conti pubblici, ha detto ancora il commissario, la «sostenibilita» dei conti pubblici di Berlino «resta una sfida politica che ha bisogno di essere affrontata nel lungo periodo». Incalzato dai giornalisti, Solbes si è detto «contento» che nei rapporti tra la Commissione e il duo Germania-Francia sia tornata «la normalità» dopo lo scontro sull'interpretazione flessibile del Patto adottata nel novembre scorso, interpretazione che ha sospeso le sanzioni in arrivo per i conti troppo deficitari di Parigi e Berlino, motori della crescita economica europea che da più parti si ritiene inopportuno sabotare con le multe miliardarie previste dal Patto. In attesa del pronunciamento della Corte di giustizia dell'Ue in questa disputa ingaggiata dalla Commissione contro l'Ecofin, Solbes ha ribadito di non vedere «alcuna ragione» per modificare il Patto di stabilità e di crescita: «i deficit eccessivi vanno evitati. Il tetto del 3% nel rapporto deficit Pil, e quello del 60% nel rapporto tra debito e Pil restano validi», ha detto il commissario, dando conto del dibattito orientativo sul nuovo governo dell'economia svolto ieri dalla Commissione.

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