Prezzi, Berlusconi: non vogliamo punire nessuno
A intervenire sullo scottante tema dei rincari è stato ieri direttamente il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, di fronte alla levata di scudi dei commercianti, getta acqua sul fuoco. Il premier ha ribadito le intenzioni del governo, ma ha rassicurato la categoria: «non c'è alcuna volontà di sottoporre alcuno a interventi di polizia dirigista». Mentre la polemica sulle nuove disposizioni continua a infuriare, le parole di Berlusconi sembrano insomma concilianti: nessuna punizione, nessuna polizia di stato, ma solo «riduzione delle imposte ai cittadini». E ciò, spiega il presidente del Consiglio, perchè «siamo convinti - spiega - che tutti i soldi che lasciamo nelle tasche dei cittadini saranno meglio spesi che dalle istituzioni». La Guardia di Finanza è però intanto già al lavoro. Il nuovo programma di monitoraggio previsto da Tremonti come priorità del 2004 partirà dai primi di marzo, ma gli ispettori delle Fiamme Gialle hanno giocato d'anticipo effettuando tra novembre e febbraio 12.472 rilevazioni in tutto il territorio nazionale e sanzionando 503 esercizi per irregolarità varie relative all' esposizione dei prezzi di vendita. Le sanzioni applicate riguardano per la maggior parte irregolarità nell' esposizione del prezzo di vendita, più che rincari. Ma la prima fase di intervento è servita anche a porre le basi delle verifiche che saranno fatte in futuro. «La Guardia di Finanza - spiega il portavoce Carlo Ricozzi - non può entrare nel merito dei rincari, visto che si tratta di prezzi applicati su un libero mercato». Ma i finanzieri contano soprattutto sull'effetto preventivo e sulla «moral suasion» dei controlli. Intanto sul fronte dei prezzi le iniziative si moltiplicano. Il ministro del Welfare Roberto Maroni conferma che il governo aprirà presto un tavolo di confronto con i sindacati, mentre il ministro delle Attività produttive Antonio Marzano ha chiesto la collaborazione delle Regioni per migliorare il sistema distributivo. L'ipotesi allo studio è quella di favorire una maggiore presenza della media distribuzione, liberalizzare le vendite straordinarie e di incentivare la formazione di consorzi di acquisto dei commercianti.