Confindustria, strada sbarrata al terzo uomo
È quanto ha assicurato Ernesto Illy, uno dei 3 saggi chiamati a designare i candidati da sottoporre alla Giunta degli industriali il prossimo 11 marzo, al termine del primo dei 2 giorni di incontri presso la sede romana dell'associazione. «Fino ad adesso non è uscito un terzo candidato. Fino ad ora un terzo nome non c'è», ha detto infatti Illy, che ha ripercorso anche la tempistica delle consultazioni. «Sta andando molto bene, le idee si stanno chiarendo. Siamo a circa il 50% dei voti. Abbiamo ascoltato persone che rappresentano circa il 50% dei voti in Italia. Il primo e il due marzo saremo di nuovo a Milano. Poi, l'8, il 9 e il 10 a Roma, a disposizione di quelli che desiderano esprimere un parere e per scrivere il rapporto della giunta dell'11 marzo». Illy ha ricordato che il rapporto sarà redatto il 10 e «che l'11 sarà presentato alla giunta che sceglierà tra i candidati che hanno raggiunto almeno il 15% il nome di chi sarà poi presentato all'assemblea». Intanto, mentre a Roma sfilavano gli imprenditori, i membri di giunta e delle associazioni di categoria e territoriali del Centrosud, a Milano i 2 sfidanti incontravano, uno dopo l'altro, il consiglio ed il direttivo di Federchimica. «Mi ha fatto molto piacere - ha detto Montezemolo - essere qui oggi con un settore molto fondamentale che fa della ricerca e dell'innovazione il suo pane quotidiano». Mentre Tognana ha sottolineato come «occorre investire in intelligenza, ricerca e innovazione, che sono elementi di cui abbiamo bisogno in tutto il Paese e certamente in un settore avanzato come la chimica». Sempre dal capoluogo lombardo il presidente di Rcs Cesare Romiti, anch'egli indicato da più parti come una delle possibili soluzioni per la poltrona oggi occupata da Antonio D'Amato, si trincerava dietro il silenzio. Gli industriali di Roma e del Lazio hanno confermato di sostenere Luca Cordero di Montezemolo.