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Concordato preventivo, proroga in vista

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Il governo sta valutando se spostare la scadenza del 16 marzo di 15 giorni o di un mese

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Il governo sta valutando se concedere un rinvio di 15 o 30 giorni. La concessione di più tempo è legata soprattutto al ritardo con cui sono state emanate le circolari applicative e al fatto che a tuttoggi non ancora è stata completata la distribuzione dei programmi software agli intermediari. La nuova scadenza dovrebbe essere fissata tra il primo e il 16 aprile. Difficile andare oltre anche perchè si arriverebbe a ridosso della scadenza per la dichiarazione dei redditi. Dunque mentre iniziano ad arrivare le prime adesioni al concordato preventivo attraverso l'unico canale accessibile al momento, quello del fai da te, in assenza dei programmi software, prende corpo l'ipotesi delle proroga. A chiederla erano stati da subito i ragionieri commercialisti. E dell'esigenza di concedere più tempo si era fatto interprete anche il vicepresidente della commissione finanze della Camera Maurizio Leo che ha presentato un emendamento in tal senso al cosiddetto decreto milleproroghe all'esame proprio di Montecitorio. All'agenzia delle Entrate, dovi si stanno mettendo a punto le iniziative per l'assistenza ai contribuenti sono convinti che il concordato sarà un successo: le domande che sono arrivate fino ad oggi, spiegano, fanno ben sperare. Le adesioni, è il ragionamento dell'Agenzia delle entrate, anche se al momento sono relativamente poche vanno interpretate in modo «positivo». Sono circa 700, una cifra modesta, ma è anche vero che, non c'è nessuna fretta. Infatti «mentre nel caso del condono c'era una certa urgenza nel presentare la domanda perchè l'adesione bloccava il procedimento penale. L'unica utilità in questo caso, invece, è che non fai più ricevuta». Quindi «l'urgenza di presentare la domanda non c'è».

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