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L'euro mette il turbo con le parole di Greenspan

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La moneta europea si è spinta fino a un massimo di seduta di 1,2838 dollari per poi oscillare attorno a 1,2815 dopo che Greenspan ha definito «appropriato» l'attuale livello del costo del denaro, una necessità per ridurre il deficit. E per quanto Greenspan abbia detto che i tassi non resteranno fermi «in eterno», per gli investitori vale la certezza che per un po' di tempo il costo del denaro rimarrà all'attuale 1%, molto inferiore a quello europeo. A questo punto, l'euro potrebbe salire a quota 1,30-1,32 dollari. Greenspan ha confermato le previsioni degli economisti evidenziando «buone prospettive» per una solida ripresa economica con una crescita tra il 4,5% e il 5% nel 2004, e ha anche manifestato un cauto ottimismo sulla dinamica del mercato del lavoro con le stime sul tasso di disoccupazione nel quarto trimestre del 2004 comprese fra il 5,25% ed il 5,5%. Le aziende torneranno ad assumere, assicura Greenspan, il quale però nel frattempo deve optare per il mantenimento di tassi ai minimi da 45 anni per garantire un adeguato sostegno all'economia e creare lavoro. La disoccupazione è in cima alle preoccupazioni della Casa Bianca che cerca di risolvere questa macroscopica anomalia della ripresa statunitense in tempo per ottenere la riconferma di Bush alla presidenza. Il dollaro debole si presenta dunque come una necessità: sostiene l'export delle aziende Usa e come non manca di sottolineare lo stesso Greenspan «dovrebbe in ultima analisi contribuire a contenere il nostro deficit delle partite correnti».

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