Tremonti all'Ecofin: rispetteremo gli impegni
«Il nostro impegno è tenere tutti gli obiettivi», afferma al termine dell'Ecofin che ha approvato una raccomandazione sul Programma di stabilità dell'Italia 2003-2007 in cui si afferma che «permangono rischi» sulla sostituzione delle una tantum, sui tagli delle spese strutturali e sul ritmo di riduzione del debito pubblico. La raccomandazione evidenzia anche il rischio di uno sforamento del 3% nel rapporto deficit/PIl «già nel 2004», se la crescita dovesse essere inferiore alle previsioni. Il testo è stato adottato «senza dibattito e senza discussione e ciò è motivo di soddisfazione», ha detto Tremonti per il quale nell'opinione non c'è nulla di «drammatico»: «sono raccomandazioni, segnali di attenzione significativi e ne facciamo tesoro». Da Bruxelles, il ministro annuncia che l'Italia potrebbe registrare a consuntivo un disavanzo 2003 migliore di quello previsto: «La Commissione prevedeva un deficit al 2,6%, nel nostro piano di novembre era al 2,5%. Non escludo che sia ancora meglio e questo risultato influenzerà il 2004 e poi gli anni successivi. Comparata la nostra situazione con quella di altri paesi, ci sembra che la posizione della finanza italiana sia in linea: i nostri conti sono migliori di quelli di altri paesi». Il riferimento è soprattutto alla Francia bacchettata dai ministri delle finanze perchè «il ritmo di risanamento previsto dal programma sembra insufficiente ad eliminare il deficit eccessivo nel 2005». E sarebbe la quarta volta. Ma anche per Olanda e Gran Bretagna, per la prima volta, vengono segnalati rischi di deficit eccessivo. Tremonti rassicura anche sul debito pubblico: «Sappiamo le difficoltà che ha il nostro paese: sono riferite al debito pubblico, il terzo in valore assoluto nel mondo, che è parte della storia del nostro paese. E lo gestiamo con la necessaria fermezza». E anche sulla riforma delle pensioni invia segnali positivi: «Sono convinto che rispetteremo gli impegni». La raccomandazione dell'Ecofin invita l'Italia a procedere con lo sviluppo della riforma: «Un ulteriore rinvio della sua applicazione non è coerente - scrivono i ministri - con il proseguimento di una strategia fiscale orientata alla sostenibilità». In un incontro bilaterale con il ministro delle finanze francese Francis Mer, Tremonti parla anche di riforma della sanità: «È un altro problema europeo». Le rassicurazioni di Tremonti non sembrano però convincere Solbes per il quale il Programma di stabilità italiano resta troppo «ambizioso». Per rispettare gli obiettivi di risanamento dei conti, l'Italia, secondo il commissario, dovrà comunque ridurre la spesa con «tagli senza precedenti» oppure sarà costretta ad aumentare le tasse. Solbes mette l'accento sulle discrepanze tra le cifre di bilancio definito in termini di cassa e quello calcolato rispettando i criteri di Maastricht: «C'è una differenza significativa tra i due dati che si rispecchia nel debito ed è lo sfasamento di questi due concetti che continuiamo a sottolineare anche adesso».