Professionisti, nel Lazio il 30% delle partite Iva
Rispetto agli imprenditori individuali, che hanno un reddito di impresa pari a 13.872 euro, guadagnano quasi il doppio. I più ricchi, 36 mila 270 ero l'anno, stanno in Trentino Alto Adige, i più «poveri» in Calabria, con 17 mila 306 euro. È l'esercito dei liberi professionisti, come emerge dalla fotografia dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre. Un microcosmo che rappresenta il 20,52% delle partite Iva nazionali. Infatti, ricordano dalla Cgia, a formare l'esercito delle partite Iva non ci sono solo i liberi professionisti, come dire avvocati, notai, medici, architetti, geometri, commercialisti, ragionieri, etc., ma anche gli agricoltori (pari a 538.500 unità) e le persone fisiche con reddito di impresa , e cioè artigiani, commercianti, piccoli imprenditori, agenti di commercio, procacciatori d'affari, che sono quasi 3 milioni e 300 unità. Ma, ritornando al popolo dei liberi professionisti, accanto a quelli del Trentino Alto Adige si trovano i colleghi della Lombardia, che fanno registrare un reddito medio di 33 mila 640 euro all'anno, seguiti da quelli dell'Emilia Romagna, con 29 mila 904 euro, e dal Veneto con 29 mila 398 euro. Un'oasi di benessere posizionata a Nord con una maggiore diffusione nel Nord-Est, che prende le distanze da un Sud agli antipodi. E, infatti, poco prima della Calabria, alla fine della graduatoria troviamo la Basilicata, dove il reddito medio dei liberi professionisti è di 17 mila 536 euro, il Molise (17 mila 821 euro), l'Abruzzo (19.778 euro), la Puglia (19 mila 913 euro), la Campania (19 mila 924 euro) e la Sicilia (20 mila 237 euro). In Toscana risulta che il reddito dei professionisti è di 25 mila 79 euro, nelle Marche di 25 mila 44 euro, nel Lazio di 24 mila 840 euro. Una regione, il Lazio, che sale al primo posto in classifica quando si osserva l'incidenza dei professionisti sul totale delle partite Iva. Ed in effetti, rispetto alla media nazionale del 20,52%, nel Lazio si rileva una quota che sfiora il 30%.