L'Eni punta al gas e si impone in Portogallo
E, in cambio, cede le sue attività di raffinazione e distribuzione di prodotti petroliferi a una società di Stato di Lisbona. Si chiude così, con la firma di una accordo preliminare, la vicenda Galpenergia, che aveva visto il «cane a zei zampe» aprire una trattativa con il governo portoghese dopo che quest'ultimo, nell'avviare la ristrutturazione delle proprie attività energetiche, aveva deciso di scorporare da Galp (dove l'Eni era entrato nel 2000 con il 33%) la divisione gas. Con il perfezionamento dell'accordo, atteso per la fine di marzo, e una volta avuto il via libera delle competenti autorità Antitrust, Gas de Portugal sarà controllato al 51% da Electricidade de Portugal e al 49%, appunto, dall'Eni. Entrambe le società (che oggi ne detengono rispettivamente il 14,27% ed il 33,34%) usciranno invece da Galpenergia a cui rimarrà in capo - dopo il trasferimento, deciso nel marzo 2003, di tutte le sue attività nel gas a Gdp - la raffinazione e la distribuzione di prodotti petroliferi. L'Eni, comunque, non uscirà definitivamente dal settore carburanti in Portogallo dove continuerà ad avere una presenza grazie alla controllata Agip Espana (che a sua volta controlla Agip de Portugal). Sul valore dell'operazione non ci sono cifre ufficiali ma, secondo le prime indiscrezioni di mercato, l'Eni dovrebbe ricevere una cifra intorno ai 650 milioni di euro quale conguaglio, per l'uscita dal settore carburanti, nel passaggio da Galp a Gdp. Cifra quest'ultima sul cui saldo che il governo di Lisbona si sarebbe riservato fino a due anni. In particolare, secondo quanto comunicato dalla società portoghese Electricidade de Portugal, il valore totale degli asset del gas di Galp sarebbe intorno agli 1,2 miliardi di euro. Gdp - ricorda poi l'Eni - dispone di capacità di rigassificazione (circa 5 miliardi di metri cubi all'anno) presso il terminale portoghese di Sines, il più vicino punto di arrivo del gas liquefatto, proveniente dalla Nigeria, e di capacità di trasporto (attualmente 3 miliardi di metri cubi l'anno) nel gasdotto Trans-magrebino proveniente dall'Algeria. La gestione di Gas de Portugal sarà caratterizzata da una «collaborazione» - precisa poi l'Eni - in base ad una serie di «patti di governance» tra il gruppo italiano ed Edp. «L'intesa - commenta l'amministratore delegato del gruppo italiano, Vittorio Mincato, che ha sottoscritto l'intesa preliminare con i vertici del governo di Lisbona - fornisce un contributo significativo al riassetto del settore energetico portoghese e rappresenta un rafforzamento della presenza di Eni nel mercato del gas naturale nella penisola iberica, in linea con la strategia di sviluppo in Europa».