Grandi imprese, persi 16.000 posti

000posti di lavoro rispetto ad un anno prima (-0.8% al lordo della cassa integrazione). Lo comunica l' Istat, precisando che il calo complessivo dell' occupazione è dovuto ad una diminuzione di 22.000 posti di lavoro nell' industria, parzialmente controbilanciata da un aumento di 6.000 posti nei servizi. Nei primi 11 mesi del 2003, complessivamente, l'occupazione delle grandi imprese è scesa dell'1,1% al lordo della cig e dell'1,2% al netto della cig rispetto ad un anno prima. Nel solo mese di novembre il calo tendenziale dei posti di lavori nell'industria è stato rispettivamente del 2,7% e del 2,9% al lordo e al netto della cig. Per i servizi, invece, vi è stato un aumento tendenziale dell'0,5% e dello 0,4% sia al lordo che al netto della cig. Su base congiunturale, le grandi imprese dei servizi hanno registrato una variazione positiva dell'occupazione sia al lordo che al netto della cassa integrazione (+0,2% al lordo e +0,1% al netto). Negativa, invece, la variazione congiunturale dell'industria (-0,2% sia al lordo sia al netto della cig). è risultata pari al 4,8% (+0,1 punti percentuali). Anche in quella dei servizi l'incidenza è aumentata di 0,1 punti percentuali, passando dal 5,4% di novembre 2002 al 5,5% di novembre 2003. Gli stipendi delle grandi imprese, a novembre, hanno segnato incrementi sotto l' inflazione. Le «retribuzioni continuative», cioè i compensi corrisposti ogni mese per il lavoro ai dipendenti, hanno registrato un aumento annuo del 2,1%, ben sotto il 2,5% registrato dall' andamento dei prezzi nello stesso periodo. Ma si tratta di una media: di fatto l' incremento nella grande industria è stato del 2,9% mentre nei servizi, a fronte di un aumento di 6.000 posti di lavoro, gli stipendi sono aumentati solo dell' 1,4% su base annua.