VERSO L'INCONTRO GOVERNO-SINDACATI

L'emendamento sull'età pensionabile annunciato il fine settimana dovrebbe infatti essere pronto solo martedì prossimo, ma non si placano le polemiche all'interno della maggioranza per cui non è escluso che i tempi della discussione si allunghino ancora. Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha ribadito che il governo non intende rinviare la riforma (così come chiesto dal leader della Cisl, Savino Pezzotta, che vorrebbe si aspettasse il 2005, data già prevista dalla legge Dini per la verifica) e che sarà pronto a illustrare ai sindacati la proposta definitiva dell'esecutivo la prossima settimana. Intanto, la maggioranza continua a lavorare alla proposta modificativa del cosiddetto «scalone» (il passaggio nel 2008 da 35 a 40 per gli anni di contributi necessari ad accedere alla pensione di anzianità), proposta che - secondo il relatore alla delega, Carmelo Morra - dovrebbe essere pronta martedì. Sempre martedì dovrebbe tenersi una riunione tra governo e maggioranza sull'ipotesi di modifica in direzione della «quota» 96 (la somma tra anni di età anagrafica e anni di contribuzione). L'obiettivo è mantenere fermo lo 0,7% di risparmio del Pil a regime, e per raggiungerlo sarà necessario ipotizzare altre misure (come la chiusura di due delle quattro finestre di uscita per l'anzianità). An, con il senatore Oreste Tofani, ribadisce che si dovrebbe puntare sull'innalzamento dell'età più che su quello dei contributi (ad esempio 60 anni di età e 36 di contributi), perchè questo è quello che penalizza di meno di lavoratori. Dall'opposizione si sottolinea come sia impossibile che il governo riesca ad approvare la delega prima delle elezioni europee. «Se si arriva in Aula a fine febbraio - ha detto l'ex ministro del Lavoro, Tiziano Treu - che senso ha fare un grande casino a marzo? e poi deve pure andare alla Camera. Chiuderla prima delle elezioni è impossibile». Secondo il presidente della commissione Lavoro del Senato, Tommaso Zanoletti (Udc), «sembra che i tempi per l'approvazione della riforma si allunghino», mentre il relatore al provvedimento afferma che lo slittamento dell'emendamento all'inizio della prossima settimana è dovuto solo alla necessità di «verifiche ulteriori» sul fronte dei risparmi.