Mattone, investimento più sicuro
È questa l'istantanea scattata dal report annuale dell'ufficio studi del gruppo Gabetti sull'andamento del mercato immobiliare italiano nel 2003 e sulle previsioni per il 2004. Indagine presentata a Milano dal presidente di Gabetti Spa, Elio Gabetti. Nel 2000 il 40% degli investimenti degli italiani era investito in azioni e 25 in case; nel 2003 alle azioni è stato destinato il 13% degli investimenti e alle case circa il 27,5%. Nel 2000 per il 54,2% degli italiani la casa era «l'investimento più sicuro», nel 2003 la percezione di sicurezza è arrivata all'84,9%. Quanto alla «qualità dell'investimento» nel 2000, il 18,8% degli italiani riteneva che il mattone fosse il migliore investimento possibile, nel 2003 l'indice è schizzato al 66%. Inoltre, nell'ultimo trimestre del 2003 Bankitalia ha rilevato un incremento delle erogazioni di mutui ipotecarie per l'acquisto di abitazioni del 27% rispetto allo stesso periodo del 2002. Effetto Parmalat? «La sensazione - spiega Elio Gabetti, presidente del gruppo - è che sia in atto dalla fine del 2003 un aumento delle richieste per investimenti nel settore immobiliare». Una tendenza che si è accentuata agli inizi del 2004. Una sensazione che si accompagna ad un altro dato quello delle seconde case. Nel 2003 - secondo le rilevazioni di un sondaggio Bnl-Centro Einaudi - l'1,8% del campione ha acquistato una seconda casa. Si tratta del livello più alto degli ultimi anni (nel 1997 e nel 1998 la percentuale era dello 0,3%). PEr quanto riguarda le diverse città, è Milano quella con le case più costose d'Italia. Nella hit parade il «quadrilatero» della moda, con via della Spiga in testa, si aggiudica addirittura un derby con la Milano del business di via Borgonuovo: nella strade delle «firme» un metro quadrato, in una casa restaurata da meno di dieci anni, nel 2003 è stato venduto a 10.500 euro. Nella strada degli uffici lo stesso metro quadrato vale 500 euro in meno. La distanza tra Milano e Roma, usando come misura il valore di un metro quadrato nella zona più «in» delle due città, è di mille euro: via della Spiga 10.500, l'Aventino e le sue ville nel verde 9.500 euro. Capovolgendo la classifica o guardandola da un'altra angolazione il primato è dei vicoli e delle strade secondarie di Bari Vecchia: un metro quadrato in una casa con più di 30 anni di onorato servizio vale 600 euro. Solo 300 euro di più di un metro quadrato con le identiche caratteristiche in via Fosso del Lupo nel quartiere Secondigliano di Napoli. Ma il panorama a Napoli ha ben altre quotazioni: via Caracciolo e via Partenope con vista Capri valgono tra 6,6 e 7,7 mila euro, meglio della collina di Posillipo che vale tra 3,8 e 6,1.