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SIDERURGIA IN CRISI

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Acciaierie di Terni, si tratta per evitare la chiusuraOggi summit a Palazzo Chigi. Operai in sciopero. Federmanager: il sito torni in mani italiane

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500dipendenti delle acciaierie umbre, ma se lo augura un' intera regione. La vigilia di questo passaggio è trascorsa in fabbrica in un clima teso, con gli operai impegnati nello sciopero (di due ore, a fine turno, confermato per tutta la settimana), nei presidi e nel blocco delle portinerie (i materiali possono entrare ma non uscire). Avvertono intorno a loro un clima di crescente solidarietà: a ribadirglielo è andata la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, insieme ad altre autorità locali. Ai cancelli dell' Ast ha stretto molte mani, si è commossa fino alle lacrime, ed ha parlato per dire chiaramente che «gli operai dell' Ast e, con loro, un' intera regione, non possono pagare errori gestionali e di marketing commessi da altri». Dall' incontro con il Governo, la presidente umbra si attende non solo la presa di coscienza del livello «quanto meno nazionale» della vertenza Ast, ma anche la possibilità di chiarire le motivazioni per cui la multinazionale tedesca vuole chiudere il lamierino magnetico a Terni. Ma Lorenzetti ha esternato agli operai anche il suo auspicio più importante: che il Governo sostenga fattivamente un progetto diverso da quello di Thyssen Krupp per l' Ast di Terni. Federmanager ha ventilato l' ipotesi di un ritorno di Ast in «mani italiane», anche se non ha specificato quali. Altri, come il Nuovo Psi, hanno invocato l' intervento del commissario Ue, Romano Prodi. Nel frattempo si moltiplicano le forme di solidarietà concreta agli operai in lotta: ai 15 mila euro del Premio San Valentino, si potrebbe aggiungere il gettone di presenza dei 30 consiglieri regionali umbri della seduta di domani. La proposta di destinarlo alle maestranze dell' Ast la farà, in apertura di seduta, la presidente Lorenzetti. Il segretario nazionale Ugl-Metalmeccanici, Domenico Fresilli avverte: non accetteremo soluzioni penalizzanti per i lavoratori e chiediamo al governo di fare la propria parte.

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