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L'Istat nel mirino Buttiglione attacca «Servono dati reali»

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Il Ministro per le politiche comunitarie Rocco Buttiglione lancia infatti il suo appello: «l'Istituto deve fornire al più presto dati chiari sull'inflazione». Per confutare quelli che arrivano da più parti «alimentando le speculazioni e facendo credere che gli italiani sono poveri». Ma anche per avere i numeri corretti sui quali «costruire le politiche economiche». «Vorrei invitare l'Istat a diffondere dati reali sull'inflazione italiana» ribadisce così Buttiglione, schierando per la prima volta il Governo dalla parte di chi - consumatori in prima linea - da tempo ha lanciato l'allarme su un forte divario tra l'inflazione percepita e quella certificata dall'Istituto di Statistica. A prendere le difese dell'Istat scende comunque in campo il capo delle statistiche Ocse, ex direttore centrale dell'Istituto italiano, Enrico Giovannini: «gli studi dell'organizzazione dei paesi industrializzati dimostrano che i metodi utilizzati dall'Istat sono assolutamente allineati a quelli degli altri paesi ed accettati a livello internazionale. Questo non si può dire invece - aggiunge - di altre rilevazioni». Mentre dai consumatori dell'Adusbef (una delle associazioni dell'Intesa) arriva una velata soddisfazione per la posizione presa da Buttiglione. Il ministro per le politiche comunitarie coglie comunque anche l'occasione per ridimensionare l'allarme-impoverimento degli italiani. «Vengono diffusi numeri - spiega riferendosi probabilmente alle ultime rilevazioni Eurispes - che alimentano drammaticamente queste speculazioni: l'Istat dovrebbe dare i dati veri perchè si sta ragionando su quelli falsi. Ho letto sui giornali che gli italiani avrebbero perso il 20% della capacità di acquisto in due anni. Ma non è vero». Buttiglione non nega comunque che ci siano stati aumenti e che, in molti casi, l'idea «1 euro uguale mille lire ha funzionato». E coglie l'occasione anche per puntare il dito contro la «speculazione dei commercianti», lanciando una sorta di ultimatum alla categoria: o si collabora nella trasparenza dei prezzi oppure Governo - enti locali in primis - potrebbero usare la leva delle licenze.

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