SIAMO sicuramente impressionati dall'entità e dalla frequenza dei fenomeni di tracollo, nei quali i valori ...
Le cifre coinvolte sono impressionanti. Probabilmente, però, il danno più grosso è quello non spiegato dai numeri: il calo della fiducia nei confronti dei mercati finanziari internazionali, che può portare gli investitori e gli operatori a compiere errori ancora più gravi di quelli commessi incappando in queste disavventure. Episodi di questo genere, se consideriamo la storia delle Borse internazionali, sono avvenuti più volte, in epoche diverse. E sappiamo anche che per quanto le leggi, i regolamenti, le attività di vigilanza siano sempre più sofisticati - anche se oggi su questo tema qualcuno fa dell'ironia - la capacità di eludere c'è sempre stata e sempre ci sarà. Un certo tipo di rischio è inevitabile. L'errore più grave che un investitore può fare in queste circostanze è trarre conclusioni generalizzate che lo portano a rinunciare a priori alla opportunità che comunque i mercati finanziari continuano a offrire. E che continuano a rappresentare l'unica vera possibilità per salvaguardare nel lungo periodo i propri risparmi. Le valutazioni da fare ogni volta che ci si trova di fronte a questi fenomeni non sono molto diverse da quelle che si devono fare quando i mercati soffrono, nel loro complesso, per delle fasi più o meno violente di ribasso. Si tratta, sotto forme diverse, dello stesso disinganno che periodicamente le Borse riservano a coloro che le affrontano con eccessiva disinvoltura. Il fatto che alcune società possano fallire, che alcuni amministratori o gestori si possano comportare in modo criticabile, non significa che la solidità degli strumenti finanziari rappresentanti l'economia reale venga meno L'economia reale è l'unica che nei suoi grandi aggregati ha sempre offerto e sempre continuerà a offrire il punto di riferimento per gli investitori. Questo messaggio dovrebbe essere sentito in modo ancora più forte nella congiuntura economica attuale, nella quale i tassi di interesse sono compressi sui minimi storici. Abbandonare l'opportunità offerta dagli investimenti in attività rappresentative delle imprese, per rifugiarsi solo nel reddito fisso, è sicuramente una strada sbagliata. Walter Ottolenghi