Il programma di stabilità non mette il deficit al sicuro
Lo rileva una fonte comunitaria, anticipando il giudizio sui programmi di stabilità 2003-2007 di Italia e Francia che oggi saranno discussi dalla Commissione Ue, insieme a quelli di Gran Bretagna, Olanda, Irlanda, Grecia e Lussemburgo e successivamente dal commissario Ue agli affari monetari ed economici Pedro Solbes. Il giudizio sarà poi sottoposto alla discussione dell'Ecofin, nella riunione del 9-10 febbraio prossimi. Il 18 febbraio, invece, il collegio presenterà le sue pagelle sui programmi di stabilità di Germania, Spagna, Belgio e Portogallo. Per l'Italia, il giudizio pone l'accento su previsioni di crescita «ottimistiche», si rileva la mancanza di informazioni sulle misure una tantum previste e si nutrono dubbi sul ritmo di riduzione del rapporto debito/Pil. La conclusione di Bruxelles è che il prossimo anno l'Italia, a perimetro invariato, potrebbe trovarsi con un disavanzo al 3,5% del Pil, quindi oltre la soglia del Patto di stabilità e di crescita. La Francia si è impegnata a riportare il proprio disavanzo (previsto al 4,2% nel 2003) sotto questo limite entro il 2005. La Commissione aveva proposto una raccomandazione vincolante, respinta dall'Ecofin il 25 novembre scorso.