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MILANO — Avvio di settimana sottotono per l' euro che oscilla sotto quota 1,26 dollari pagando la percezione ...

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Ma la novità della giornata è rappresentata dalla nuova escalation dello yen su tutte le principali valute. La moneta giapponese ha innescato il rialzo dopo le brillanti notizie sulla crescita delle esportazioni che, nonostante il dollaro debole, nel 2003 sono aumentate complessivamente del 4,7%, raggiungendo un record di 54.558 miliardi di yen. Rispetto al biglietto verde, la divisa nipponica è salita del 9% negli ultimi 12 mesi. Nei confronti dell' euro sale a 133,3 (134,3). Gli addetti ai lavori non escludono che, in assenza di interventi sul mercato da parte della Banca centrale del Giappone, la divisa nipponica possa raggiungere i 100 yen per dollaro. A questo proposito il finanziere George Soros ha detto di prevedere una ulteriore flessione della moneta americana «di cui si giova» l' economia Usa con «il favore» delle autorità di Washington. Anche la previsione che la Fed, nella riunione del Federal Open Market Committee di oggi e domani, lasci i tassi di interesse invariati all' 1% non lascia prefigurare cambiamenti di rotta. Intanto l' euro staziona attorno a 1,2540 dollari (1,2582 degli ultimi scambi di venerdì scorso) dopo aver toccato un massimo di seduta di 1,2613. A frenare la valuta europea, le dichiarazioni sul rallentamento dell' inflazione nell' area dell' euro rilasciate dal presidente della Bce, Jean-Claude Trichet. Parole che hanno indotto il mercato a ritenere più probabile un taglio dei tassi di riferimento europei. Per di più gli operatori si attendono che al G7 di febbraio in Florida, le autorità europee esorteranno Stati Uniti e Giappone a tenere conto del forte apprezzamento dell' euro, come auspicato dal ministro delle Finanze francese Francis Mer. Per ora, il segnale della presidenza irlandese di turno dell' Ue pone ancora una volta l' accento sulla «stabilità» del valore dell' euro, «senza eccessivi sbalzi nel tasso di cambio».

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