Confindustria, Montezemolo si candida
In corsa anche Nicola Tognana sostenuto dagli industriali veneti e dall'uscente D'Amato
Il numero uno della Ferrari ha approfittato della presentazione dell'ultimo gioiello della scuderia di Maranello, la Ferrari F2004, per scendere in campo. Una decisione preceduta da mesi di un serrato tam tam ogni volta smentito dall'interessato che forse voleva prima fare la conta dei consensi. È stato probabilmente l'appoggio dichiarato di Tronchetti Provera, proprio un paio di giorni fa, che ha fatto seguito a quello di altri big dell'industria, da Merloni a Pininfarina a Benetton a Della Valle, a fargli rompere gli indugi. «Ho sempre pensato che ad un incarico delicato e impegnativo come la guida di Confindustria - ha detto Montezemolo annunciando la sua nuova sfida - non ci si debba candidare. Può esserci solo laddove richiesti, la scelta di rendersi disponibili per una assunzione di responsabilità. Alla luce delle sollecitazioni e delle indicazioni che in queste settimane sono venute da realtà importanti del mondo imprenditoriale di tutta Italia - ha aggiunto - ritengo di dover dare questa disponibilità». Poi ha indicato le sue motivazioni; ovvero «una forte volontà di rappresentanza unitaria e la testimonianza di una grande passione per la straordinaria realtà che è l'impresa italiana». Montezemolo può quindi contare sull'appoggio dei grandi industriali ma bisogna vedere se questo consenso sarà in grado di contagiare la base imprenditoriale. In sostanza se saprà conquistare la maggioranza dei voti in Giunta (167 voti dopo le dimissioni di Tanzi). La scorsa riunione della Giunta ha visto pendere l'ago della bilancia a favore del duo Tognana-D'Amato. La partita è insomma cominciata ed è tutta da giocare. Non va dimenticato che quattro anni fa la nomina di Carlo Callieri, supportato dalla Fiat e dalla grande industria, era data per scontata salvo poi la sorpresa dell'ultimo momento. La base infatti si «ribellò» a quello che sembrava un diktat dei big e scelse D'Amato. Non è un caso che questa volta la Fiat abbia deciso di farsi da parte e anzi Umberto Agnelli ha preso le distanze da Montezemolo dichiarando che l'eventuale sua presidenza alla Confindustria «potrebbe creare dei problemi alla Fiat». Un modo per smarcarsi da questa sfida che di qui a marzo (l'11 marzo la Giunta si esprimerà) sarà senza esclusione di colpi. Su Tognana, oltre al Sud e ai veneti potrebbe proprio confluire quella base di piccoli e medie imprese che ha portato alla nomina dei tre saggi incaricati delle consultazioni (Ernesto Illy, Luigi Attanasio e Antonio Bulgheroni). C'è attesa anche per quello che farà Cesare Romiti gran regista dell'elezione di D'Amato nel 2000 e piuttosto freddo con Montezemolo. Si schiererà apertamente o resterà dietro le quinte? C'è chi sostiene che potrebbe scombinare le carte in tavola e candidarsi. Magari per un solo biennio.