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Contratto, sciopero di due giorni per il rinnovo

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Sono questi gli elementi della lunga trattativa dei Vigili del fuoco, 35 mila lavoratori in agitazione per un contratto scaduto da oltre due anni. Sul tavolo dell'Aran è arrivata anche la richiesta di aumento fino a 250 euro mensili. Una cifra molto lontana dalla base di 106 euro offerti a tutto il pubblico impiego. Nonostante l'approvazione nell'ultimo Consiglio dei ministri di un decreto per l'indennità operativa dei Vigili del fuoco e per un progressivo incremento dell'organico (10 milioni di euro complessivi), sono state confermate le due giornate di sciopero già programmate. La prima, il 30 gennaio, indetta da Cgil e Rappresentanze di base, la seconda proclamata invece da Cisl e Uil, per il 16 febbraio. Non sarà una vera e propria astensione dal lavoro, ma una forma di sciopero virtuale con la detrazione della giornata dalla busta paga e senza compromettere il servizio. Domani l'Aran, intanto, annuncia il presidente Guido Fantoni, convocherà le parti per riprendere la trattativa. All'Aran, che rappresenta lo Stato al tavolo negoziale, sono state presentate due distinte piattaforme: una siglata da Cgil e Rdb e una da Cisl e Uil. A dividere i sindacati, però, non sono tanto le richieste contrattuali, quanto la valutazione della riforma che è all'esame della commissione Affari costituzionali della Camera. Secondo il decreto legge firmato dal ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, il corpo dei Vigili del fuoco dovrebbe entrare nel comparto sicurezza. Su questo punto le rappresentanze sindacali sono divise. Per Cgil e Rdb, la riforma comporta rischi di militarizzazione del corpo e la limitazione degli spazi sindacali. Cisl e Uil, invece, vedono di buon'occhio l'allineamento alla polizia civile, che comporterebbe sicuri vantaggi economici.

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