Confindustria, braccio di ferro sui tre saggi
Il meccanismo per l'elezione del presidente degli industriali si è messo in moto e con esso anche le grandi manovre dietro le quinte e i giochi sotterranei. Alla vigilia della giunta che oggi dovrà scegliere i tre saggi tra i nove nomi individuati martedì dai past president, si è svolta una animata e lunghissima riunione a Viale dell'Astronomia. Il direttivo è servito oltre che per esaminare un dettagliato documento sulla riforma delle Authority per il risparmio che oggi il presidente D'Amato porterà alla Camera nella sua audizione, anche per misurare le forze in campo sull'elezione confindustriale. Infatti al di là delle dichiarazioni di rito degli ex presidenti Abete e Fossa che al momento della scelta dei nove nomi hanno parlato di «soluzioni condivise», le diverse correnti che animano Confindustria stanno venendo allo scoperto e puntano a portare il proprio candidato alla presidenza. E un passaggio fondamentale è proprio quello della scelta dei tre saggi. Costoro infatti, che saranno scelti nella giunta di oggi, avranno il compito di consultare la base imprenditoriale. Ma è evidente che potranno anche influenzare le scelte. Ieri le luci in Confindustria si sono spente a tardissima sera. I membri del direttivo hanno discusso a lungo. Le due «correnti» puntano a far votare almeno due dei tre saggi. E per correnti intendiamo quei due blocchi che si sono delineati in questi mesi di pre campagna elettorale, ovvero i damatiani da una parte e la cordata Merloni, Pininfarina, Abete dall'altra. Secondo indiscrezioni i nomi più gettonati e su cui ci sarà battaglia oggi in giunta, sarebbero quelli di Ernesto Illy, padre del sindaco di Trieste, di Mario Marangoni ex presidente degli industriali di Trento, di Francesco Devalle, ex presidente degli Industriali di Torino e del varesino Antonio Bulgheroni. I primi due sono vicini a D'Amato e espressione di quell'area geografica che potrebbe sostenere la candidatura di Nicola Tognana. Devalle e Bulgheroni invece sarebbero espressione dell'altra corrente che punta su Luca di Montezemolo.