Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Oggi gli ex presidenti danno il via alla corsa per il dopo-D'Amato

default_image

  • a
  • a
  • a

L'appuntamento è alle 10 in Viale dell'Astronomia a Roma dove i cinque past president, Vittorio Merloni, Luigi Lucchini, Sergio Pininfarina, Luigi Abete e Giorgio Fossa incontreranno l'attuale presidente in carica per avviare le procedure di elezione. Spetterà a loro indicare una rosa di nove nomi da cui poi la Giunta giovedì sceglierà i tre saggi incaricati di sondare le federazioni regionali e le associazioni di categoria per ufficializzare le candidature vere e proprie che verranno votate dal Direttivo dell'11 marzo. Per poter correre ogni candidato dovrà avere dalla sua almeno il l5% delle preferenze dell'assemblea (163 votanti). Se fino a 4 anni fa i saggi certificavano, di fatto, scelte decise a monte dai grandi capitani d'industria (la Fiat in testa anche in qualità di primo contribuente, con in mano il controllo di numerose organizzazioni territoriali) e le sorprese non erano certo all' ordine del giorno, l'elezione di D'Amato ha rotto questi equilibri, e la riforma dello statuto ha sancito l' avvio di un nuovo corso dove peseranno di più il ruolo delle pmi (che non vorranno perdere l'appeal guadagnato con la presidenza D'Amato) e gli equilibri politici, in un anno caratterizzato da importanti scadenze elettorali. Sono tanti e diversi i nomi indicati in corsa per il dopo D'Amato, a cominciare dal presidente della Ferrari, Luca Cordero Montezemolo, invocato a gran voce dall'opposizione capitanata da Luigi Abete, Vittorio Merloni, Diego Della Valle, Emma Marcegaglia. Ma l'investitura di Montezemolo, caldeggiata anche da Andrea Pininfarina e Luciano Benetton, non appare affatto scontata, vuoi per le titubanze del diretto interessato che accetterebbe solo una chiamata coram populo, vuoi per le resistenze dell'attuale leadership. Senza dimenticare la Fiat. Lo conferma l'equilibrata presa di distanza di Umberto Agnelli a proposito di Montezemolo-candidato: «ci creerebbe problemi - ha detto di recente - anche se non saremo noi a mettergli i bastioni tra le ruote».

Dai blog