IL DOLLARO consolida la rimonta sull'euro che galleggia sotto quota 1,24.
In una giornata condizionata dalla chiusura dei mercati americani per il Martin Luther King Day, la moneta europea ha oscillato attorno a 1,2370, in ulteriore ribasso rispetto ai 1,2394 dollari degli ultimi scambi di venerdì scorso. Nell'arco della settimana passata la divisa europea ha perso il 3,3% sul dollaro dopo aver toccato il record assoluto di 1,2899. Per gli addetti ai lavori, hanno avuto l'effetto desiderato i commenti preoccupati sulle forti oscillazioni dell'euro da parte delle autorità politiche e monetarie di Eurolandia. Va detto che il biglietto verde si va rafforzando anche su sterlina e franco svizzero mentre sullo yen registra il maggior incremento da cinque settimane a questa parte (a 107,2 da 106,6 di venerdì scorso). Ma si tratterebbe ancora una volta di un movimento pilotato dalle autorità giapponesi. Quanto all'euro, pesa l'attesa per le decisioni della Bce dopo che anche il numero uno dell'Istituto di Francoforte, Jean-Claude Trichet, si è detto preoccupato per le brutali oscillazioni della moneta. Finora, la Bce non ha reagito nè con interventi sul mercato, nè prospettando un taglio dei tassi di interesse. Qualche chiarimento potrebbe giungere dal vertice Ecofin dei ministri finanziari dell'Unione europea in programma da stasera a Bruxelles. Il movimento dell'euro sarà argomento di discussione per mettere a punto una posizione della Ue in vista del G7.