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URSO: GRANDI ASPETTATIVE ALLA FIERA

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Il «made in Italy» sbarca in Kuwait

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100aziende di 45 Paesi del mondo che cercano di capire quali spazi si aprano nella ricostruzione dell'Iraq. In questa «corsa a Baghdad» - a giudicare dal grande numero di aziende ed organismi italiani coinvolti, ben 108 - il nostro Paese, secondo il viceministro, può giocare un ruolo di rilievo. «Esistono fortissime aspettative da parte delle imprese italiane, sorrette dall'impegno assunto dal governo nei confronti della Coalizione - ricorda Urso. Oggi il nostro è il terzo Paese contributore di truppe e diversi progetti sono stati presentati da aziende italiane nei settori dei trasporti e delle infrastrutture, nel settore ferroviario, stradale e aeroportuale, dell'energia elettrica e della distribuzione di generi alimentari». Scorrendo l'elenco degli espositori italiani emergono i molti volti del «made in Italy»: si va dalle grandi aziende internazionali, come la Marcegaglia, alle realtà delle Pmi spesso a dimensione familiare attive in settori come la ristorazione o l'edilizia.

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