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Gli investitori tornano al dollaro l'euro scende sotto quota 1,24

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Un apprezzamento vistoso quello messo a segno ieri dalla divisa statunitense, il più cospicuo da oltre quattro mesi, a rinforzare la sensazione che il vento è cambiato su una valuta bistrattata da molti mesi a causa delle ombre relative al preoccupante deficit pubblico e delle partite correnti e dello scarso appeal degli asset stelle e strisce che, in ragione del gap dei tassi d' interesse, offrono rendimenti inferiori della metà all' area euro. La giornata al galoppo del biglietto verde è partita dalla mattinata, quando si è portato a quota 1,2480, spingendo l' euro per la prima volta nel 2004 sotto quota 1,25, in scia alle dichiarazioni fatte dal capoeconomista della Bce, Otmar Issing, secondo cui la banca centrale europea è preoccupata per le forti oscillazioni cui è soggetta la moneta. Dichiarazioni che echeggiano quelle espresse lunedì scorso dal presidente della Bce, Jean-Claude Trichet e dal membro del board dell' Istituto di Francoforte, Ernst Welteke. Proprio da queste prime manifestate preoccupazioni «di peso» su supereuro era partita la rincorsa del dollaro. La rincorsa del dollaro si è accelerata e l' euro ha toccato nuovi minimi (1,2413), in seguito alla crescita del saldo attivo degli investimenti esteri registrato a novembre (+87,6 miliardi di dollari, ovvero più che triplicato rispetto ad ottobre).

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