Tra Enel e Edf trattativa in salita accordo lontano

Ma si allontana l'ipotesi di una stretta del negoziato che negli ultimi giorni - secondo alcune voci - sembrava tanto imminente. Dopo il giallo sull'impasse nei negoziati, rimbalzato da Parigi dove i tecnici dei due gruppi sono al lavoro per trovare un intesa, ieri Bruno Tabacci ha detto: «Non mi pare che si stia chiudendo. Perchè, cosa c'è di nuovo?». E sulla stessa linea, il ministro Marzano che ricordando come il negoziato «riguardi le aziende», ha sottolineato di ritenere prematuro un accordo entro febbraio. Mentre fonti d'oltralpe vicine alla vicenda hanno ribadito di non escludere la possibilità di un accordo a breve, la stampa francese si mostra molto scettica: Le trattative tirano per le lunghe, scrive infatti la Tribune. Secondo il quotidiano che rilancia il nodo politico della vicenda, Parigi si accingerebbe infatti a fare «serie concessioni al suo concorrente» italiano senza essere sicura di ottenere contropartite, in particolare per quanto riguarda il decreto che blocca al 2% i suoi diritti di voto in Enel. Secondo fonti vicine al dossier però a provocare l'impasse sarebbe il problema delle contropartite in termini di capacità di produzione chieste da EdF. In particolare sul tavolo resterebbe infatti ancora da sciogliere il nodo della richiesta arrivata da Parigi di poter disporre - attraverso la concessione di droite de tirage - di ritiri di elettricità in Italia e Spagna. Ma, tra le altre questioni su cui si sarebbe arenata la possibilità di una stretta a breve rimarrebbe anche la vincenda Snet che vede l'Enel in contrapposizione con la francese Gaz de France.