Enel-Edf, corsa a ostacoli verso l'accordo
Ma sembrerebbe non senza qualche problema. A sorpresa ieri da Parigi sono infatti rimbalzate voci di una possibile sospensione dei negoziati: voci subito smentite dalla stessa Edf, ma che hanno testimoniato l'esistenza di almeno qualche impasse nella complicata trattativa che comunque - rassicurano fonti vicine alla vicenda - sembra destinata ad andare in porto. E anche a stretto giro, visto che continuano a circolare voci insistenti - mai confermate, ma neanche smentite - di una possibile firma del memorandum of understanding già prima del week-end. A innescare la girandola di indiscrezioni che lasciavano intendere una possibile battuta d'arresto della trattativa, nel pomeriggio sono arrivate da oltralpe le notizie dell'Afp che, citando fonti vicine ai negoziati, parlava di sospensione delle trattative. Il portavoce del colosso parigino ha subito smentito, parlando solo di qualche problema superato. Come ribadito anche dal rappresentante di Edf Italia, Bruno D'Onghia secondo il quale «dalle informazioni ricevute da Parigi mi risulta che si continui ancora a lavorare, con l'intenzione da entrambe le parti di arrivare a una conclusione positiva». E, mentre dal quartier generale dell'Enel a Roma non è arrivato nessun commento, alla base della querelle che si sarebbe consumata nel corso dei colloqui che i tecnici dei due gruppi stanno portando avanti a Parigi in vista della definizione della bozza di accordo, vi sarebbero state alcune divergenze su alcuni punti dell'intesa. In particolare, al centro della vicenda vi sarebbe stata la richiesta di Edf di poter disporre, tra le contropartite, di diritti di ritiro di elettricità (quantità minime) in Italia e Spagna. E ancora al centro dei nodi da sciogliere anche la gara per il 35% della Snet: sul tema da giorni si registra qualche problema visto che l'Enel - che ha presentato un'offerta non vincolante - sarebbe in concorrenza con Gaz de France. Intanto, il caso Parmalat non ferma l'Enel, pronta a lanciare nel 2004 nuovi bond. La conferma viene dall'amministratore delegato e direttore generale del gruppo, Paolo Scaroni. «Per noi il 2004 sarà l'anno della svolta - ha detto Scaroni - e abbiamo un'agenda fittissima che prevede il lancio di nuovi bond». L'Enel, ha confermato Scaroni, «ha in animo di portare in Borsa entro il 2004 il gestore di Rete Terna, con un titolo che sarà a metà tra bond e azioni. Ci attendiamo inoltre che Wind diventi indipendente e quindi pronta per il collocamento ed entro quest'anno potrebbe anche realizzarsi il nostro ingresso nel mercato francese nel quadro della tanto attesa liberalizzazione».